Napoli Est rinasce dalle ceneri: un progetto per renderla green e vivibile

Napoli rinasce dalla zona est: dal Piazza Garibaldi a Ponticelli, il territorio prende forma di città del futuro.

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Articolo di , 18 Gen 2024
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Napoli est si prepara alla rivoluzione: il luogo delle raffinerie si abbellisce di parchi, alloggi e terrazze. I vari progetti stanno passando per la Commissione urbanistica: al vaglio diversi interventi per il recupero territoriale.

Secondo i primi report, il territorio di Napoli Est sarà – all’ attuazione dei progetti in fase di realizzazione – un vero e proprio “modello di recupero e rifunzionalizzazione di archeologia industriale“: si parla dell super torre “Tcc” delle raffinerie situate nella zona orientale.

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Nelle zone in cui si trovano ancora i depositi petroliferi, nonostante la bonifica, sorgerà un grande parco. Il progetto è ambizioso!

Napoli Est, il progetto per il recupero di un territorio, tra sviluppo economico e filosofia green

Il parco si propone come progetto green ma anche volto all’ impianto di aziende a basso impatto ambientale, per unire ecologia e economia.

L’ obiettivo è riportare in superficie, all’ interno del parco, le acque del Sebeto: «La riemersione delle acque del Sebeto deve far parte di un processo di stoccaggio, bonifica e riciclo della risorsa acqua in grado di ridisegnare la rete degli spazi aperti e il paesaggio di questa vasta area» si precisa.

Le potenzialità del Pnrr vengono sfruttate per trasformare al meglio l’area est in un progetto che coinvolge il Comune di Napoli e l’idea di città idilliaca del futuro, una Napoli green e funzionale. Come sottolineato dalla dirigenza comunale, ci troviamo all’interno di un Sin – Sito di interesse nazionale – il cui risanamento deve essere affidato allo Stato, ma in gran parte coinvolge anche Comune e privati nel cosiddetto “patto con le imprese“. Ne ha parlato il primo cittadino a Il Mattino, stabilendo come data massima di chiusura questo 2024. Il Sin destinato al recupero è grande 830 ettari, vale a dire il 7% del territorio comunale.

Di questo territorio, 345 ettari sono occupati dal polo petrolifero. L’obiettivo del nuovo Prg è riformare l’Ambito 13, un tratto che si estende in orizzontale da piazza Garibaldi e finisce a Ponticelli.

La rigenerazione urbana deve dare spazio anche al recupero di importanti testimonianze di archeologia industriale, come la Torre Tcc dell’ex Raffineria” recita il documento presentato in Commissione. La Torre, con vista e tower coffee, sarà l’attrazione primaria, ma attorno ad essa nascerà il progetto green con parco e fiume. All’ interno, sono previsti musei, giardini, studi per il lavoro e lo studio, un media shop. Le industrie non mancheranno, a patto che siano a basso impatto ambientale. «La Variante normativa al Prg vigente e il redigendo Piano urbanistico comunale – si legge nel documento – confermeranno il ruolo centrale della città pubblica già previsto, nel caso dell’Ambito 13 Ex Raffineria, ha un peso superiore al 57% sui 420 ettari della superficie territoriale complessiva»

Ma il 57% dei suoli sarà proprietà pubblica. Il territorio del Comune coinvolge l’area urbana del Centro direzionale con importanza principale data alle case, alla disponibilità abitativa della città: «Il ripensamento del ruolo e dei caratteri spaziali, sociali e funzionali del Centro Direzionale va inquadrato entro un disegno urbano che comprenda sia la rigenerazione dell’insediamento urbanistico esistente in crisi, sia un nuovo impianto sulle aree pubbliche tese a prevedere un’adeguata offerta abitativa».

La prospettiva di Palazzo San Giacomo è  partecipativa e attiva. Il documento riporta l’intenzione di scatenare: «una rigenerazione urbana ecologicamente orientata che preveda un maggiore protagonismo del Comune attraverso investimenti pubblici sulle reti con l’utilizzo di fondi europei e nazionali. E attraverso la rivisitazione degli obblighi normativi non si rinuncia all’impegno sulle dotazioni pubbliche, successive agli interventi di bonifica sinergici tra pubblico e privato».

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