Il Conservatorio di Napoli: la storia di un luogo che si è trasformato nel tempo

Il Conservatorio, dalla previdenza sociale a sinonimo di prestigio musicale, la storia dei luoghi che hanno ospitato la nascita della "scuola musicale napoletana".

Arte e Cultura
Articolo di , 02 Set 2024
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Fonte Flickr foto di Fiore Silvestro Barbato

Tutti conoscono il Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli, alle spalle di piazza Bellini. Luogo dedicato all’insegnamento musicale e artistico, non tutti sanno che in passato questi istituti avevano tutt’altra funzione. Indaghiamo quindi le loro origini storiche legate alla “conservazione”.

Le origini storiche del nome

Il termine conservatorio evoca oggi l’immagine di prestigiosi istituti dedicati all’educazione musicale, ma la storia di queste istituzioni affonda le sue radici in una realtà ben diversa. Legati all’assistenza sociale e all’educazione di bambini orfani e vagabondi, avevano la missione primaria di curare ed educare ad un mestiere i trovatelli.

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Nel XIV e XV secolo si iniziò a diffondere l’usanza di ospitare presso strutture dedicate i piccoli orfanelli vagabondi delle città, per educarli e iniziarli ad arti e mestieri. In questo modo i piccoli potevano imparare un lavoro e garantirsi, quantomeno, un futuro lavorativo. Questi luoghi assumevano vari nomi come asili, ospizi, orfanotrofi di pubblica pietà o, appunto, conservatori.

L’unione fra il termine conservatorio con l’insegnamento musicale si deve prevalentemente alla didattica impartita nella città di Napoli. Fu proprio in questi luoghi che, fra il XVII e il XVIII secolo, si sviluppò la celebre “scuola musicale napoletana”. Grazie a questa pratica, il nome conservatorio iniziò a legarsi con l’insegnamento delle materie musicali e artistiche.

I Conservatori di Napoli

Fino alla fine del XVIII secolo, furono attivi a Napoli diversi conservatori: I poveri di Gesù Cristo, Santa Maria della Pietà dei Figlioli Turchini, Sant’Onofrio a porta Capuana, Santa Maria di Loreto e Casa dell’Annunziata, quest’ultimo esclusivamente femminile.

Il più antico dei conservatori, quello di Santa Maria di Loreto, nasce nel 1537 per iniziativa di un artigiano di nome Maestro Francesco che, “illuminato” dalla divina provvidenza, iniziò a riunire i trovatelli. Nel 1578 nasce la Compagnia della Chiesa di Santo Onofrio che inizia l’insegnamento musicale intorno alla metà del secolo, caratterizzandone l’intero percorso.

L’istituzione del conservatorio di Santa Maria della Pietà avviene nel 1583 presso la chiesa “dell’Incoronatella” in Rua Catalana. Successivamente, per necessità di maggiore spazi maggiori, si procederà all’edificazione del complesso di via Medina.

La nascita del Conservatorio di San Pietro a Majella

Nel 1797 il conservatorio di Santa Maria di Loreto viene trasferito nella sede di Sant’Onofrio a Capuana, accorpando i due istituti e, successivamente fra il 1806 e il 1807, il “Loreto” si fonde con l’istituto della Pietà dei Turchini. Il nuovo istituto viene quindi ricollocato nell’edificio dell’ex monastero di San Sebastiano, in seguito alla concessione dei locali ai Padri Gesuiti, nel 1826.

Questo ulteriore, e ultimo trasferimento, sancisce la nascita di un nuovo, ed ancora attuale, istituto di insegnamento musicale: il Reale Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella.

Ancora oggi, all’ingresso del Conservatorio, sorge una targa testimone del passato che recita:

«Questo antico edificio, già venerabile convento dei padri celestini di San Pietro a Majella nel 1826 per volontà di Francesco re delle Due Sicilie fu destinato ad accogliere la gloriosa scuola napoletana ed a conservare le preziose testimonianze degli antichi conservatori dei Poveri di Gesù Cristo, Santa Maria di Loreto, Sant’Onofrio a Capuana, Pietà dei Turchini

 

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