“Aumm Aumm” a Napoli: un’espressione che coinvolge voce, mani e viso
Un'espressione napoletana che è un vero e proprio atto teatrale: "Aumm Aumm" si dice con la voce, con le mani e con il viso.
Il napoletano oggi è considerato come una vera e propria lingua, e alcune espressioni sono intraducibili in italiano oppure non riescono ad esprimere il vero senso delle parole. Ciò è stato sottolineato illo tempore dalla frase che hanno insegnato a Papa Francesco, il quale ha usato per la sua visita a Napoli l’espressione “cà Maronn v’accumpagn“.
Il napoletano è singolare rispetto agli altri dialetti perché ha una forte personalità: le espressioni tipiche sono un riassunto lunghissimo espresso con pochissime parole che racchiudono una moltitudine di significati. L’ossimoro è dovuto.
Cagna' ll'acqua a ll'aulive: alla scoperta di un detto non così raffinatoAumm Aumm, un’espressione che coinvolge voce, mani e viso
Spieghiamoci meglio. L’espressione “aumm aumm” a Napoli è un esempio di intraducibilità perché il significato base è “di nascosto” “sotto banco”; ma aumm aumm non è solo un’espressione verbale: è un atto teatrale quasi, include diversi muscoli del viso, mani e, ovviamente, la voce.
L’espressione va accompagnata col movimento di una mano, che rivolta verso il basso fa ruotare le dita partendo dal mignolo e le altre a seguire, un occhiolino e un movimento delle labbra tipo bacio.
Perchè il napoletano con una sola espressione riassume dialoghi interi.
Prendiamo “jamm ja“, a onor di cronaca l’espressione completa sarebbe “jamm bell ja”, ma tra le due c’è un leggero cambio di significato. Inoltre, secondo il tono con cui si usa può cambiare di molto i secondi che seguono la conversazione. Molta della verve si perde nella traduzione “andiamo dai” che non ha la stessa forza e personalità del dialetto.
Jamm bell ja è proprio un’esortazione, dipende da chi viene detta, dipende dal tono, dipende dalla situazione. Viene spesso detta tra sé e sé per darsi coraggio a fare qualcosa. Può significare “andiamo” o “ma và, che dici” o “muoviamoci”. Cinquanta sfumature di… significato.
Accetto la sfida e propongo il nostro piemontese “Sà !”. E’ una parolina brevissima che significa fondamentalmente “forza, muoviamoci, è tempo d’andare o di terminare qualcosa” e simili, ma in maniera tale da rendere queste idee non troppo perentorie. Non un comando, ma un’esortazione che include la persona cui è rivolta in un ‘noi’solidale.
Però, è qui sta il bello, a volte può suonare anche polemicamente ‘decisionista’, e in quel caso vale “tagliamo corto, non facciamo tante storie”.
Come esempio di concisione ed espressività non mi sembra male 🙂
che ve ne pare di “””oiccann, oilloc,oillann”””? (eccolo,eccolo qua, eccolo là)
E “””abbabbià””” (convincere uno a fare una cosa irretendolo con parole e gesti)
E avete mai conosciuto un “””nacchennella””” (uno stupido oltre ogni limite).
Avete mai dato uno “””scuzzettone””” a qualcuno con i capelli tagliati a “””scuzzetto”””? (molto corti, di tipo militare). Grazie