Anniversario della Mano De D10S: perchè è un gol che non dimenticheremo mai
Oggi è l'anniversario del gol più discusso e di quello più bello della storia del calcio: la Mano de D10s.
Ricorreva il 22 giugno, ma era il 1986. Qualcuno o qualcosa decise, dall’alto, di dare profondità e un’impronta mondiale a un mito. Sì, accadde proprio oggi: alle 13.06 e 13.11, orario di Ciudad de Mexico! Era l’ incontro di calcio tra Argentina ed Inghilterra, semifinale di Coppa del Mondo.
Argentina – Inghilterra, non una semplice partita di calcio
Una semplice partita di calcio? No, non solo. Uno scontro – almeno questo senza armi – tra due nazioni che venivano da una terribile, come tutte del resto, guerra avvenuta sulle Isole Malvinas (per gli Argentini ), Falkland (per gli Inglesi).
Alla scoperta del termine napoletano "Cianfrone"Una contrapposizione tra una nazione neolatina per lo più povera e desertica, con una perenne incertezza politica ed instabilità economica. Con le sue città caotiche, ma con un popolo latino e appassionato, di indole festante, attaccato a profonde tradizioni.
Dall’altro lato, il Regno di Sua Maestà la Regina, classico anglosassone, fatta di regolarità ed economia fiorente, con lobby del potere e salotti culturali, di fredda rettitudine sociale, ma con l’animo belligerante ed ugualmente appassionato per il football, tanto da sfociare nel noto movimento degli “hooligans”!
In queste sfide sociali, tra potere e popolo, tra ricchezza imponente e semplicità oppressa, nella storia dell’uomo, nei millenni, si è sempre distinto a farne da risolutore, un uomo.
Un uomo impavido e di temperamento, carisma e talento, di ideale e di cuore, di genio e sregolatezza, di attaccamento ed ardore. Ebbene sì, fu così anche questa volta!
Non con lame ed eserciti, non con sangue e distruzione. Ma con la magia, con il dono di essere il più forte in tutti in tutti i sensi, tra tutti quei campioni!
La Mano De D10s
E fu così che in campo scese El Diez, con quel fuoco dentro i suoi occhi, che diede subito l’idea di quanto quella non fosse solo una partita dei mondiali! Io, personalmente la vidi a casa di mio zio Peppe, dove ormai si seguivano le sorti del Capitano del Nostro Napoli e della sua Argentina. Attaccato alla tv, per non staccarvi gli occhi mai più, calamitato, da un’aurea che sembrava incorniciare quell’ uomo vestito con una maglia tutta blu! A pensarci ancora i peli della pelle si alzano all’insù!
In un’azione fulminea, si vide un salto di quel folletto, un lampo accecante, un improbabile quanto veloce gesto atletico in anticipo sul portiere avversario, e fu Gol!
Tutti festanti, quando poi arrivarono i replay “ inchiodanti “! Era tocco di mano, era ciò che poi è diventata LA MANO DE D10S!
Ma nessuno in tutto il mondo, oltre gli inglesi, parve scandalizzato. Anzi, come si dice a Napoli, il tempo di realizzare per sentirsi arricreati.
Cinque minuti dopo il prodigio, un aquilone cosmico (barillete cosmico definito così dal cronista argentino V.H.Moralez) planò su l’Estadio Azteca, volteggiando leggiadramente tra le maglie avversarie, con un ritmo devastante e delicato, fino ad atterrare scivolando sull’erba, destinando la pelota nel sacco, disegnando cosi indelebilmente, l’opera delle opere calcistiche. Il Gol del secolo, e pure del secolo seguente.
Oggi è l’anniversario del gol più discusso e di quello più bello della storia del calcio! Ma più del gesto tecnico, ciò che è importante è tutta la poesia, tutto il Mito creato solo attorno a quei 2 gol! Quanto profondamente hanno inciso nella vita degli Argentini, del calcio, nel mondo, nel cuore di ogni tifoso di football e non. Ancora – dopo tanti anni – se ne parla e ne parlano i giornali e i tg!
Ciò che resta scolpito nell’ immaginario di un bambino di un ragazzino di 11 anni, tanto da inciderlo sulla propria coscia “izquierda”. Quel bimbo, ora quasi uomo, ha 47 anni! Sto parlando di me.
Ciò che dà lungimiranza all’imponderabile che sì, si può realizzare! Ciò che da vita al sentimento di rivalsa, della rivincita del bene sul male, del cuore di “rubare” ai ricchi(England), per darlo ai poveri (Argentina ). Quell’impronta di tenera giustizia che ti timbra l’animo attraverso la tv, che invece oggi propone scene di violenza, dove vince il prepotente e il danaro. Questo fu per me quell’avvenimento, questo fu per me il gioiello dell’eterno, quello spirito guerriero verso ciò che il cuor dichiara fermo.
Questo fu per noi quel Ragazzo – non il capitano di una squadra in una partita di un mondiale – ma il condottiero di ciò che alberga nell’ animo di ogni bambino e di ancora qualche persona.
La vittoria e il sacrificio per un ideale, qualunque sia il tuo eroe, da Batman a Maradona!
Articolo di OltreAceto (E.A.)