Il termine “Rammaggio” è una parola dialettale che trova la sua etimologia della lingua nazionale. Rammaggio deriva infatti dal verbo italiano “rammagliare”. Il significato di tale verbo equivale a “raccogliere le ramaglie” o “raccogliere i rami secchi“. Ma nel contesto partenopeo la parola che da ciò è nata ha assunto un significato figurato molto particolare e interessante.
Nella cultura napoletana, “Rammaggio” viene utilizzato per descrivere l’atto di mettere insieme, di raccogliere, o di sistemare cose disperse o disordinate. È un termine che racchiude in sé l’idea di riordino, di sistemare un contesto caotico, proprio come si farebbe raccogliendo rami sparsi su un terreno.
L'"Ammuina" a Napoli: l'origine e la storia misteriosa di questa parolaSi usa il termine rammaggio per indicare l’azione del riordino. Ma, al contempo e soprattutto, si utilizza per indicare l’oggetto di tale azione. Ciò che nasce dall’accozzaglia delle cose che se ne tirano fuori e vengono unite: a Napoli è questo un rammaggio. Un oggetto sistemato alla buona, messo su non con particolare attenzione e cura, un aggeggio raffazzonato, è dunque un rammaggio. Si pronuncia tale parola quindi per indicare la scarsa cura e premura sottesa in un oggetto o in un’azione.
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