Perché il Vesuvio si chiama così? La storia del vulcano più conosciuto al mondo

Sua maestà il Vesuvio, il promontorio partenopeo conosciuto in tutto il mondo. Ti sei mai chiesto da cosa derivi il suo nome?

Tradizioni e Curiosità
Articolo di , 27 Giu 2024
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Probabilmente uno dei vulcani più conosciuti al mondo: situato nel versante sud-orientale della città di Napoli, il Vesuvio si estende per ben 4 km di diametro e 1280 metri di altezza. Ti sei mai chiesto questo colosso da cosa derivi originariamente il suo nome? 

Il nome “Vesuvio” da cosa deriva esattamente?

Il Vesuvio è il simbolo pregnante della città. Portatore di storie e legende, il Vesuvio è la vera e propria corona di Napoli. Si tratta di uno dei vulcani europei più attivi – o meglio quiescenti, perché l’ultima eruzione risale a 80 anni fa – situato sul versante sud-est della città di Napoli. L’imponente vulcano si estende per circa 4 km di diametro e per ben 1280 m di altezza.

"Pupitiare", un verbo napoletano particolare

Il Vesuvio nasce, in realtà, dalla caldera restante di un precedente edificio vulcanico, ovvero il conosciutissimo Monte Somma, dopo che l’eruzione del 79 ne determinò il crollo del fianco sud in corrispondenza del quale si formò il cono attuale con il suo cratere. Per questo motivo, quando si parla del Vesuvio, spesso ci si riferisce all’intero complesso vulcanico, detto Somma-Vesuvio.

Ma ci siamo mai chiesti da cosa derivi il termine “Vesuvio”? Opinione degli studiosi è che la maggior parte dei vulcani abbiano denominazioni che sono sinonimi di “fuoco”. Nel nostro caso, l’origine del termine latino Vĕsŭvĭus prevede due diverse teorie: secondo la prima il nome ha presumibilmente un’origine indoeuropea, da una base aues, “illuminare” o eus, “bruciare”.  Per la seconda, il nome deriverebbe da Vesbio, capitano dei Pelasgi, un popolo del mare che governava la nostra terra ben prima dell’avvento dei Greci.

Esistono, però, anche alcune etimologie popolari: nell’antichità si riteneva che il nostro vulcano fosse consacrato all’eroe semidio Ercole – figlio di Giove e Alcmena – il cui nome fu declinato per quello della città di Ercolano. Uno degli epiteti di Giove era Hýēs ovvero “colui che fa piovere”. Così Ercole sarebbe diventato Hyḗsou hyiós cioè il “figlio di Hýēs”, da cui sarebbe derivato il latino Vesuvius, pronunciato molto similmente.

Nel 1649, l’abate e storico Camillo Tutini, seguace di Masaniello, stravolse l’etimologia della parola in occasione dell’eruzione: egli ricondusse l’etimologia della parola alla locuzione latina Vae suis! (“Guai ai suoi”) perché la maggior parte delle eruzioni avvenute fino a quel momento avevano preceduto o posticipato un importante evento storico – e quasi sempre si trattava di disgrazie – L’esempio lampante è che l’eruzione del 1631 sarebbe stato, secondo la teoria, il naturale preavviso dei moti di Masaniello del 1647.

Sarebbe certamente riduttivo sintetizzare qui tutte le storie legate al Vesuvio, ma per chi volesse conoscere più a fondo il vulcano più famoso al mondo esistono le esperienze proposte da realtà come Visit Vesuvio, con escursioni guidate all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio. Per maggiori informazioni e per prenotare la tua esperienza visita il sito visitvesuvio.it

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