‘O Scetavajasse, ‘o Triccheballacche e ‘o Putipù, gli strumenti musicali della tradizione partenopea
Al Carnevale è legato l’utilizzo di tre strumenti musicali tipici della tradizione napoletana e di alcune regioni del Meridione: ‘O Scetavajasse, ‘O Triccheballacche e ‘O Putipù. Vediamo cosa sono.
Carnevale tempo di feste, di coriandoli e di stelle filanti.
Per le strade di Napoli è un tripudio di colori, con i bambini abbigliati con i costumi del tempo che sfilano mostrando a tutti i passanti i costumi carnevaleschi.
Proprio al Carnevale è legato l’utilizzo di tre strumenti musicali tipici della tradizione napoletana e di alcune regioni del Meridione: ‘O Scetavajasse, ‘O Triccheballacche e ‘O
Putipù.
O Scetavajasse
‘O Scetavajasse è uno strumento formato da due bastoncini di legno di cui uno dentellato, più lungo, a cui sono agganciati dei piattini di latta; l’altro è più piccolo e liscio.
Lo sfregamento dei due legni produce lo scampanio ritmato dei piatti. Il nome così particolare deriva da “sceta” che in dialetto partenopeo significa “sveglia” e “vajasse” che può essere tradotto come “domestica”, o come “donna sguaiata o volgare” ovvero come “donna di facili costumi”.
‘O triccheballacche
‘O triccheballacche è formato da tre aste di legno, poste parallelamente tra loro, alle cui estremità vi sono altrettanti cilindri di legno che formano tre martelletti. L’estremità di questi bastoni di legno sono fissate, prima, ad una base, a cui si aggiunge un telaio, posto più in alto, che permette ai due martelletti esterni di avere un’escursione “regolata”.
Lo strumento funziona con i due martelletti esterni che, mossi dal musicista, battono su quello centrale, producendo un rumore intenso.
‘O Putipù
Infine, ‘o Putipù è uno strumento composto da una membrana in pelle animale o in tela grossa, una canna di bambù e da una camera di risonanza che può essere realizzata in legno, latta o terracotta.
Il suono viene prodotto sfregando la mano lungo la canna tenuta premuta contro la membrana.
Immaginiamo il festoso corteo, formato da coloro che suonano questi tipici strumenti, per i vicoli e i quartieri: è una ventata di allegria, tra maschere e risa, i bambini corrono intorno battendo le mani. È un preludio di Primavera!