Napoli, sequestrata la storica pizzeria “Dal Presidente”: affiliazione camorristica e riciclaggio

Indagini della Dda e della Guardia di Finanza. Pizzeria "Dal Presidente" affiliata al clan Contini.

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Articolo di , 14 Mag 2024
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Le indagini del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e della Dda hanno portato al sequestro della storica pizzeria “Dal Presidente” in Via dei Tribunali. L’accusa è di affiliazione camorristica e riciclaggio di denaro. Confiscati beni per un valore di oltre 3,5 milioni di euro.

“Dal Presidente”, indagata la storica pizzeria del centro storico

Oltre al sequestro dell’intero locale, beni per oltre tre milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza alla società che gestisce la storica pizzeria del centro storico “Dal Presidente“, accusata di affiliazione al clan camorristico Contini. Ben 5 sono stati gli arresti già effettuati: tre in carcere e due ai domiciliari. La Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) partenopea condanna il trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravato dall’affiliazione alla camorra.

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Dal Presidente“, così chiamata perché fu aperta dal pizzaiolo che preparò una pizza all’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, sarebbe stata acquistata grazie al contributo economico di un esponente di spicco del clan, alla cui famiglia sarebbe stata destinata una parte dei relativi proventi. I risultati delle indagini avrebbero permesso di stabilire che la società era gestita, di fatto, dal cognato dell’esponente del clan detenuto in carcere, anch’egli gravato da numerosi precedenti penali. Quest’ultimo si sarebbe poi affiancato all’attività criminale inserendosi nel campo della vendita di prodotti da forno.

Le indagini hanno portato alla luce la fittizia intestazione di un’impresa attiva nel settore turistico e di sette immobili nel napoletano. Gli indagati avrebbero dunque reimpiegato nella società di ristorazione e nell’acquisto di beni immobili ben 412.435 euro versati con reiterate operazioni sui conti societari e personali. Il denaro è stato sequestrato insieme alle quote della società, l’impresa e gli immobili per un valore complessivo di oltre 3,5 milioni di euro.

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