L’avvocato Furgiuele, da soccorritore a indagato: “Se è finita sotto la mia barca, mi assumerò la responsabilità”

Proseguono le indagini sulla morte di Cristina in kayak a Napoli: le telecamere, le dichiarazioni, la ricostruzione.

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Articolo di , 13 Giu 2024
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Proseguono le indagini sulla tragedia della giovane ricercatrice Cristina Frazzica, morta in kayak nelle acque di Posillipo domenica scorsa, 9 giugno. Si analizzano ancora le immagini delle telecamere di sorveglianza di Villa Rosebery.  L’avvocato sotto accusa Guido Furgiuele prosegue con le dichiarazioni e confida nel lavoro delle autorità.

Tragedia in kayak, la famiglia di Cristina cerca la verità

Si procede alla ricostruzione di quelle fatidiche ore pomeridiane di domenica 9 giugno, in cui la giovane Cristina Frazzica ha perso tragicamente la vita in seguito allo scontro tra un’imbarcazione e il suo kayak con il quale era in gita. Da quanto si apprende, le telecamere di sorveglianza di Villa Rosebery, situata nei pressi dell’accaduto, mostrano una grossa imbarcazione che passa rapida e travolge il kajak. Si tratta, però, di immagini non ben definite e nitide. Si intravedono solo sagome e contorni, a causa dei 400 metri (circa) stimati di distanza con il punto dello scontro.

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L’avvocato 48enne, attualmente unico indagato, Guido Furgiuele, ha già esposto la sua versione: uno dei suoi ospiti si sarebbe accorto di un uomo che chiedeva aiuto in mare (Vincenzo Carmine Leone, compagno del kayak di Cristina) a cui avrebbe in seguito prestato soccorso. Se sia stata la sua imbarcazione o meno a colpire il kayak non è chiaro, perché nessuno degli ospiti pare abbia avvertito l’impatto.

Spero solo che cessi la gogna, se emergerà che è finita sotto la mia barca per colpa mia, mi assumerò tutte le responsabilità: ho totale fiducia nell’autorità giudiziaria“, dice Furgiuele. “Ho la patente senza limiti, per imbarcazioni a motore e a vela dal 1998 e non ho mai causato sinistri“. L’avvocato, nelle sue dichiarazioni a Fanpage.it, ha anche sottolineato il fatto che il superstite non abbia riconosciuto la sua barca come quella che li aveva investiti, che andava ad alta velocità. Ricordiamo infatti che altre due sono le imbarcazioni sequestrate dalle autorità, che erano lì presenti in quelle ore, e sono in corso gli accertamenti finalizzati sia a individuare tracce del possibile urto. Furgiuele ha concluso ribadendo la sua disponibilità nelle indagini per far luce sulla tragedia di Cristina Frazzica.

La famiglia, intanto, chiede giustizia per la giovane donna scomparsa prematuramente. Domani, venerdì 14 giugno, si proseguirà all’autopsia del cadavere, le cui risposte potranno portare ulteriore chiarezza nella ricostruzione degli eventi.

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