Galleria Alfonso Artiaco, Diego Cibelli: al via l’art exhibition
Un vuoto che non ha luogo, al via l'art exhibition dell'artista napoletano Diego Cibelli presso gli spazi della galleria Alfonso Artiaco. Nell'articolo tutte le informazioni.
Al via Un vuoto che non ha luogo, la mostra dell’artista partenopeo Diego Cibelli che ha visto la sua vernissage, il 16 novembre presso gli spazi della Galleria Alfonso Artiaco – in piazzetta Nilo, 7 – e che vedrà la sua finissage l’11 gennaio 2025. La mostra d’arte è visibile gratuitamente, nel cuore pulsante del centro antico napoletano, ogni giorno dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 19.
Si tratta di un progetto espositivo che si snoda nelle sale della galleria, come una favola circolare ed in perfetto stile seriale, organizzata in sei episodi. Un viaggio negli strati più impervi della coscienza, in cui si tenta di rendere percepibile, mediante le referenze visive, l’astrattezza dei pensieri e delle emozioni umane. Scopriamo insieme i temi chiave di questa art exhibition.
Storia e simboli dei pastori del presepe napoletano: CiccibaccoLa poetica dell’identità: appartenenza e metamorfosi
Al centro del lavoro di Cibelli si trova il concetto di appartenenza e la capacità dell’ambiente di plasmare l’essere umano. L’esperienza di Scampia, con le sue contraddizioni, ha influenzato profondamente la visione dell’artista, che trasforma un contesto spesso associato a problematiche sociali in un terreno fertile per la riflessione e la creazione. Nella sua poetica, il materiale della porcellana diventa una metafora dell’umanità: fragile ma dotata di un’abbondanza formale che riflette la generosità della vita stessa. Le sue opere, come gli animali antropomorfi o le figure oniriche, trasportano lo spettatore in un mondo fiabesco che non si rifà a un repertorio codificato, ma si nutre dell’immaginazione e della memoria collettiva. La narrazione si sviluppa attraverso il dialogo tra passato e presente, tradizione e innovazione, creando uno spazio dove le maschere cadono e la verità emerge in forma estetica.
Natura, scienza e mito: un viaggio tra mare e terra
Un altro elemento cardine dell’opera di Cibelli è il rapporto con la natura e il mare, simbolo della sua città e della sua poetica. I richiami alla biologia marina, ispirati dai disegni di Ernest Haeckel, non si limitano a celebrare la meraviglia scientifica, ma si trasformano in una riflessione sull’origine della vita e sulle infinite possibilità di mutazione. Le creature marine rappresentate, da radiolari a coralli e meduse, diventano forme ibride che abitano un mondo fantastico e primordiale.
Queste figure, realizzate in porcellana, si collegano al bestiario medievale e alle mitologie antiche, evocando un senso di meraviglia e spaesamento. Attraverso questa fusione tra scienza, mito e tecnica, Cibelli ci invita a considerare la bellezza della trasformazione e il potere dell’immaginazione, che resta il vero motore della sua arte.