Cosa vuol dire la parola “‘Nzuarato” nel dialetto napoletano? E da cosa proviene ?
Vediamo insieme cosa vuol dire "'Nzuarato", da cosa discende e quando si usa questo strano termine, che unisce la frutta alla religione.

“‘Nzuarato”, cosa vuol dire?. Certamente uno dei termini che, per chi non è napoletano, rappresenta un difficile enigma. Il linguaggio napoletano, un vero e proprio scrigno di espressioni che affondano le radici in lingue antiche, si presenta come un affascinante mosaico di terminologie. Queste parole, provenienti da influenze greche, romane, arabe, normanno-sveve (tedesche), francesi e spagnole, costituiscono il ricco vocabolario del nostro dialetto. Patrimonio internazionale tutelato dall’Unesco, ci invita a esplorare le sue sfumature e a comprendere il contesto storico in cui sono nate.
Oggi, senza pretese, cerchiamo di soddisfare la curiosità e rispondere alla domanda che ci frulla per la mente: cosa vuol dire la parola “‘Nzuarato” ? E da dove viene?
Le Maschere popolari del Carnevale napoletano‘Nzuarato a Napoli, cosa vuol dire?
“‘Nzuvarato, o ‘nzuarato” è il participio passato di “‘nzuarà”, che significa allappare o allegare, e fa riferimento alla frutta matura che diventa aspra e legnosa in bocca, “allappando” i denti. Comunemente associato al loto del Giappone, ovvero i cachi, il termine indica la fase di quando il frutto è oltre la maturazione, ed assume un sapore legnoso simile a quello del sughero.
Dal sughero, quindi, discende il termine “‘inzuberato’ o ‘nzuvarato‘”. L’espressione si arricchisce poi con l’associazione all’immagine della croce di Cristo, coniando il modo di dire: “Me’ sente ‘nzuarato, è ‘a staggione d’ ‘a legnasanta”. Infatti, aprendo il frutto perfettamente a metà, è possibile osservarne la placenta, la cui forma ricorda l’immagine di Cristo con la forma oblunga verso l’alto, che ai lati crea l’immagine di due “braccia”.
Questa idea si fa largo durante il periodo spagnolo a Napoli, quando i conquistatori usavano chiamare il frutto anche palo santo.
‘Nzuarato: quando si usa a Napoli?
Oltre quindi ad indicare un frutto che ha oltrepassato la maturazione, ovvero “fraceto”, dal sapore legnoso come il sughero, possiamo utilizzare questo insolito termine quando ci sentiamo ridotti al disfacimento, proprio come Gesù Cristo sulla croce.
Perciò, la prossima volta che siete allo stremo delle forze o assaggiate un frutto dal sapore non proprio convincente, anche voi potrete usare “‘nzuarato” nel modo più corretto !

