Social World Film Festival 2023, intervista esclusiva a Giacomo Rizzo

L'attore partenopeo durante la tredicesima edizione della Mostra Internazionale del Cinema Sociale si è raccontato a cuore aperto, ricordando i suoi esordi, il suo rapporto con importanti cineasti, rivelando poi le sue opinioni e i suoi consigli sull'arte recitativa.

Arte e Cultura
Articolo di , 17 Lug 2023
577
Immagine di copertina tratta dai profili ufficiali del Social World Film Festival

Classe ’39, napoletano di nascita, di indole e di arte, il grande maestro partenopeo Giacomo Rizzo ha presentato, di concerto con tutti gli altri membri del cast artistico e con il regista Bruno De Paola, la commedia “In fila per due” durante la tredicesima edizione del Social World Film Festival. L’attore teatrale e cinematografico ha rilasciato al nostro giornale una lunga intervista esclusiva, raccontando i suoi esordi e le sue esperienze con importanti e storici cinefili, rivelando poi le sue opinioni personali e i suoi consigli rispetto il mestiere recitativo.

L’intervista esclusiva

Ha iniziato da bambino con gli spettacoli d’arte varia e con la sceneggiata, prendendo parte nella compagnia di Mario Merola. Cosa ricorda di quei magici anni ’60?

Le Vesuviane, l’altra metà di cantanapoli: un grande concerto tutto al femminile

“Non mi è mancato nulla. Ho fatto la sceneggiata solo con Mario Merola e per 3 anni. Ho preso parte agli spettacoli d’arte caria: sei giorni al teatro Apollo e sei giorni al teatro Margherita. C’era il balletto, il comico, il cantante, il prestigiatore, la spogliarellista. Poi ho fatto l’avanspettacolo nel 1969 come ballerino, ci tenevo tanto a farlo. Nel ’70 ho fatto il mio primo spettacolo da comico, si chiamava “Teorema in palcoscenico”. Insieme ad un mio amico scrissi una storia sul teorema pasoliniano, di fatto io entravo dalla sala. Il pubblico dell’avanspettacolo non era abituato a vedere entrare il comico dalla sal con il cappello goliardico gremito di ciondoli. Feci satira con grande successo, non me lo aspettavo!”

Ha ricoperto il ruolo di padre superiore ne Il Decameron di Pier Paolo Pasolini. Come fu lavorare con un regista anticonformista come lui?

“L’amicizia con Pier Paolo Pasolini nacque dalla mia insistenza nel non volermi spogliare durante il film. Gli dissi che non lo avrei fatto assolutamente… Non lo feci neanche al militare! In famiglia eravamo molto pudici, vigeva un altro rigore, in casa mia non ci siamo mai spogliati l’uno di fronte l’altro. Lui alla fine lo accettò. Io e lui legammo tantissimo durante il montaggio. Lui parlava continuamente con tanta gente e ogni tanto mi diceva “Giacomo, mi aspetti? Mica ti annoi?”.
Lui era un uomo molto forte fisicamente, ricordo bene questo particolare. Sergio Citti, dopo il suo successo “Casotto”, diede vita al film “Storie scellerate” e Pier Paolo Pasolini lo aiutò. Citti mi chiese di essere protagonista in una delle storie. Ricordo con grande affetto quel lavoro e ne sono molto soddisfatto”.

Lei nel corso della sua carriera ha dato prova della sua grande versatilità e, per tale proposito, ha più volte dichiarato che un attore comico può diventare drammatico mentre, all’esatto contrario, l’attore drammatico non può improvvisarsi comico. Perché?

“L’attore comico deve attenersi a dei tempi per fare la battuta. L’attore drammatico no, è più libero, può permettersi una maggiore lentezza. Il dramma sta in quello che dice, non in come lo dice. Nell’attore comico, invece, sta tutto in come lo dice. Se l’intonazione o il tempo non è giusto, la battuta non rende: è una questione musicale!”

Tra le sue interpretazioni drammatiche più apprezzate dalla critica e dal pubblico vi è sicuramente quella in “L’amico di famiglia” di Paolo Sorrentino. Che effetto fa ripensare a quella pellicola?

“Paolo Sorrentino è bravissimo. Non lo sento più ma non gli direi mai nulla di male, per me resta un grande. È una persona difficile, ma noi siamo sicuri di essere normali? No! È molto critico verso questo film, nonostante tutti ne parlino bene”.

Confondere il successo con la carriera è molto facile, soprattutto quando si ottiene popolarità da giovanissimi mediante dei film molto fortunati o dei progetti seriali alla moda. All’alba dei suoi 84 anni e di un percorso continuativo, cosa ne pensa di questo fenomeno? Qual è il segreto per non scomparire dopo l’ondata di popolarità?

“Oggi immediatamente si punta al successo. L’arte della recitazione si crea con il tempo. Se tu hai talento ed impari il mestiere, diventi bravo ma ciò non si può pretendere subito. Non bisogna confondere la straordinaria bravura con quello che può essere soltanto un momento di gloria. Bisogna fare capire agli attori che bisogna andarci piano e bisogna fare la gavetta.
Ad oggi noto pizzerie con pizzaioli che non hanno mai maneggiato la farina! Se la prima qualità non è buona e, soprattutto, l’impasto non lievita per 14 ore, non uscirà mai bene! È importante, molto importante! Il teatro che facevamo noi non è il teatro adesso. Per me il teatro deve chiamarsi “Accademia”, al massimo “Laboratorio”. Non mi piacciono le realtà che si chiamano “Officina”. Bisogna rubare i segreti del mestiere, imparare i virtuosismi della recitazione. Il teatro ti forma: dal corretto uso del diaframma, alle movenze, alla gestione dello spazio scenico”.

 

Whatsapp Canale Whatsapp Canale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ti consigliamo anche

Vivere Napoli

Visitare Napoli in 3 giorni

Come visitare Napoli in 3 giorni? Tutto quello che c'è da fare e vedere...

Visitare Napoli in 2 giorni

In due giorni a Napoli si ha il tempo sufficiente per visitare i monumenti...

Visite guidate a Napoli

Napoli è una città ricca di storia e arte che offre tanti di siti...

Locali a Napoli

Sono tanti i locali a Napoli dove poter trascorrere le serate e divertirsi, tra...

Mercatini a Napoli

Sono tanti mercatini a Napoli dove fare shopping e trovare capi a basso prezzo!...

Dove dormire a Napoli

Da qualche anno a questa parte l’offerta turistica per il pernottamento a Napoli si...

Dove mangiare a Napoli

Napoli è una città che offre una molteplicità di soluzioni diverse per mangiare, per...

Cosa fare a Napoli

Napoli è la città del mare, del Vesuvio, e della pizza, e c’è tanto...

Napoli di notte

Napoli è ricca di luoghi in cui poter trascorrere le serate dal centro storico,...

Cosa vedere a Napoli

Napoli città d’arte. La città offre una molteplicità di siti monumentali, aree verdi, scorci...