Napoli, il mare è di tutti: protesta per rivendicare il diritto al mare libero, pulito e gratuito
Il mare e le spiagge sono un bene comune, i cittadini hanno il diritto al mare libero, pulito e gratuito. La protesta del comitato Mare Libero contro il nuovo PUAD.
Il mare e le spiagge sono un bene comune, i cittadini hanno il diritto al mare libero, pulito e gratuito. È questo il grido della protesta che si è svolta oggi, martedì 7 marzo 2023, sotto la sede della Regione Campania. In particolare, i manifestanti – membri del comitato Mare Libero – hanno protestato contro il nuovo PUAD (Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali Marittime) della Regione.
Il mare è un bene comune: la protesta
Il presidio, che si è svolto stamattina in via Santa Lucia a Napoli, ha rivendicato il diritto a spiagge libere, accessibili, pulite e gratuite – senza cemento e cancelli. Dalle prime indiscrezioni, sembra che il nuovo PUAD della Regione Campania assegni il 70% della nostra costa in concessione ai privati e appena il 30% alla libera balneazione.
Primark assume in Campania, le figure richieste e come candidarsiSecondo Matteo Nuzzo, del comitato Mare Libero: “il nuovo PUAD della regione Campania è l’ennesimo regalo alla lobbie dei balneari. In Puglia, ad esempio, il 60% delle spiagge è pubblico e il 40% è destinato ai privati. Basti pensare che l’estate scorsa, a Posillipo, ci sono stati appena 12mila accessi singoli: un numero bassissimo che deve far riflettere. L’unica spiaggia a Napoli completamente libera è quella del lido Mappatella. In più, la maggior parte delle spiagge pubbliche sono difficilmente accessibili e fruibili. Tra presenza di ZTL e assenza di servizi, come ad esempio navette, andare a mare diventa davvero complicato“.
Mare libero dai privilegi e dagli abusi
Ma il comitato Mare Libero non ci sta, e rivendica il diritto a un mare libero dai privilegi e dagli abusi. È necessario un dibattito pubblico, affinché il piano per l’uso del mare sia scritto con la partecipazione di cittadini e comitati. Le richieste sono:
- Misure di salvaguardia a tutela del paesaggio e dell’ecosistema marino-costiero
- Inversione del rapporto tra aree di libera e gratuita fruizione e aree in concessione, con la percentuale maggiore all’uso libero rispetto a quello in concessione (come avviene in molti paesi del mondo)
- Aree in libera e gratuita fruizione (spiagge libere e spiagge libere attrezzate) in ciascun tratto accessibile e omogeneo di costa
- La concessione deve riguardare i servizi e non le aree
- Il divieto assoluto di ogni forma di recinzione che limiti il passaggio sugli arenili e la vista del mare
- Prevedere sanzioni certe per chiunque non rispetti le regole e un aumento dei canoni concessori
- Destinare ai Comuni il 90% dell’imposta regionale sulle concessioni demaniali in modo da garantire le risorse necessarie alla gestione delle spiagge libere
- Garantire modelli partecipativi della cittadinanza ai fini dell’approvazione e della modifica dei piani comunali e del PUAD
- Restituire nel più breve tempo possibile alla fruizione pubblica la costa ed il mare delle aree interdette ed introdurre criteri di sostenibilità ambientale e sociale.
“È necessario muoversi adesso per non ripetere lo scempio dello scorso anno, in cui il diritto al mare libero non è stato praticamente rispettato. Spesso, i napoletani si ricordano del mare solo d’estate – conclude Nuzzo.