Targa Marevivo alla Gaiola di Napoli, dal 2002 è Parco Archeologico sommerso
Uno dei primi parchi archeologici sommersi della Campania viene "premiato" con la targa Marevivo apposta all'ingresso
Targa Marevivo per il Parco Sommerso di Gaiola, come elogio alla ONLUS che ha riqualificato uno degli scorci più suggestivi del Golfo di Napoli.
Dal 2002, infatti, l’associazione ha preso a cuore questo meraviglioso parco tra Posillipo e Marechiaro e lo ha reso area marina protetta. Un altro luogo ad essere preso sotto l’ala protettiva della Onlus è stato il Parco Sommerso di Baia.
La statua di Maradona rifiutata a Napoli potrebbe andare al Boca JuniorsTarga Marevivo alla Gaiola, primo parco archeologico sommerso della Campania
Un servizio del TG 3 ha raccontato ed esposto la storia della rinascita della Gaiola, attraverso dichiarazioni ed interviste ai responsabili della Gaiola onlus.
”Il Parco Sommerso di Gaiola – recita una nota stampa – è un’area marina protetta nazionale, dove all’inestimabile biodiversità che caratterizza i suoi fondali, si aggiunge il suo immenso patrimonio archeologico, in uno dei paesaggi più suggestivi del Golfo di Napoli. Come le altre 30 aree marine protette italiane, rappresenta un baluardo per la tutela del nostro mare, purtroppo sempre più minacciato dalle attività umane“. Maurizio Simeone, direttore del parco sommerso di Gaiola, ha dichiarato: “Marevivo è oggi una delle più importanti associazioni ambientaliste Italiane, da quasi 40 anni strenuo baluardo per la protezione del nostro mare e la targa che abbiamo appena apposto da merito all’operato dell’ associazione per la nascita dei due primi Parchi Sommersi la cui storia è stata segnata anche da travagliate vicende di sabotaggi e intimidazioni che accompagnavano la nascita del Parco, e che con diverse modalità continuano tutt’oggi “.
Durante l’intervista al TG3, Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, ha dichiarato: “È una grandissima emozione per noi di Marevivo essere qui ad apporre la targa commemorativa in questa vera perla del Mediterraneo“.