La Tombola Napoletana di Vittorio Bongiorno, torna a San Gregorio Armeno

Arte e Cultura
Articolo di , 20 Dic 2019
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La Tombola Napoletana nata nel 1981 è l’espressione autentica della tradizione popolare. Una ricerca storica e grafica compiuta da Vittorio Bongiorno, famosa oltre oceano.

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A Natale non può mancare in tavola il gioco popolare della Tombola che unisce famiglia, amici e parenti; di certo non si tratta della semplice tombola che si vede in giro tutto l’anno ma bensì quella editata nel 1981 chiamata «Tombola Napoletana».
Un viaggio emozionale nella tradizione, sulle tracce storiche e artistiche del gioco della vera «Tombola Napoletana» concepita dal suo creatore, il grafico e designer napoletano e di fama internazionale Vittorio Bongiorno che la rese celebre nel 1981 restituendola alla tradizione popolare, alla storia, alla cultura, ai napoletani sparsi in tutto il mondo, oggetto di culto investita di una sua identità.

 

Vittorio Bongiorno è grafico illustratore, designer di riviste tra si menzionano le pagine di Vogue per Sachs, Cenci e Karl Lagerfeld, art director di Nuova Fotografia e Napoli Guide.
Ha illustrato numerose copertine per noti editori napoletani e non solo, ha disegnato cartoons e celebri poster tra cui «Signora con cappello» a ridosso del Gambrinus a Via Chiaia.

 

Dal 2005 insieme con Piero Antonio Toma e Nando Vitali ha fondato la casa editrice la Compagnia dei Tovatori, promuovendo una serie di racconti e narrazioni tra cui un testo introvabile di Domenico Rea.
Molto attivo e prolifico sul fronte della tradizione popolare, si è dedicato dagli anni ”80 ad oggi al gioco della Tombola Napoletana, realizzando il famoso Cartellone illustrato, oggetto di culto copiato in tutto il mondo.
Attualmente in Via San Gregorio Armeno per conto di un gruppo internazionale di imprese, con il suo partner e «co-booster d’impresa» Flavio Calì, hanno riportato il gusto e il sapore dell’autentica sfogliatella del 1600, con studi rivolti alla tradizione, alla storia e senza trascurarne la cultura.

 

Lo studio della tombola maturato da Vittorio Bongiorno, venne compiuto prima degli anni ”80 quando la tradizione popolare fu messa da parte a favore di prodotti moderni proiettati nel futuro che ispiravano l’arrivo di nuove terre promesse.
Su questo declino nacque lo studio di questo gioco popolare, alla ricerca diretta di fonti, quartiere per quartiere fra i vicoli, le piazze, la gente, i bottegai, gli artigiani, donne, uomini e anziani, depositari inconsapevoli di un’eredità filosofica, magica, cabalistica, sacra e profana affidata ai numeri.
Un gioco predominante nel periodo natalizio all’apparenza semplice e spassoso ma che in realtà esprime un concetto molto più articolato e misterico che coniuga sapientemente il passato e il presente, le antiche credenze, la scaramanzia, la cabala, la smorfia, e il gioco del lotto.

 

Il Cartellone Napoletano illustrato con i numeri dall’1 al 90 concepito dal suo autore è la sintesi perfetta di una lunga tradizione orale del gioco della tombola che il maestro ha voluto non solo illustrarla a memoria di tutti ma renderla pure per iscritta in tre lingue: in Italiano per un respiro Nazionale, in Napoletano per resituirgli la sua espressione originale e in inglese maccheronico per i napoletani di Brooklin della Little Italy.

Sono illustrazioni ironiche, scaramantiche, sensuali, identificative che incarnano il linguaggio popolare attraverso l’uso figurato dei numeri, determinati da eventi, situazioni, comportamenti, e da usanze tratte dal vivere quotidiano.

 

Nel 1980 si conosceva a Napoli la «Bonafacciatella» (chiamata così anche la Ricevitoria del lotto che affiggeva i numeri all’esterno) ovvero il gioco popolare della Tombola la cui corrispondenza fra numero e significato era affidato alla sola memoria degli anziani che in una specie di linguaggio arcaico e misterioso evocavano immagini: esempio lampante il n°1 l’Italia, 90 la Paura, 33 gli anni di Cristo.
Per «Parlata» si intendeva costruire una storia di fantasia man mano che si tiravano i numeri 1 a 90 per riempire le famose cartelle numerate e sperare nella buona sorte di azzeccare un ambo, un terno, una quaterna, una cinquina o addirittura fare tombola!
Un rituale giocoso che si ripeteva puntualmente a Natale e che creava momenti di aggregazione e condivisione sociale, dove il confronto fra più generazioni era vissuto come uno scambio culturale.

 

Il Terremoto dell’Irpinia del 1980 scosse la coscienza e l’anima dei napoletani; fu un momento di introspezione sociale dove ognuno si risollevò con le sole forze per contribuire alla rinascita della propria terra, ripartendo ancora una volta dalla tradizione: si ripopolarono le attività artigianali e le piccole botteghe ed è proprio la via di San Gregorio Armeno a farsi portavoce con i suoi artisti, maestri e grandi artigiani.

 

In questo fermento culturale, venne presentata nel 1981 la «Tombola Napoletana» per fissarne nuovamente il ricordo e restituirla alla tradizione popolare, grazie al progetto grafico di Vittorio Bongiorno che incluse una profonda ricerca filologica, iconografica e grafica sulla lavorazione dei soggetti in collaborazione con lo scomparso Giuliano Lo Priore, docente di Scenografia dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, che si occupò di realizzare gli sfondi, armonizzando tutto ciò che faceva scena, come se quelle figure si animassero sul cartellone in una prima teatrale.
Un gioco democratico che divenne così popolare in breve tempo anche oltreoceano che riuscì a risaldare la tradizione con l’innovazione e far riaprezzare l’identità culturale del passato. Le radici.

 

A Napoli nel Natale del 1981 nacque la vera «Tombola Napoletana» quella illustrata per intenderci, ad opera del maestro Vittorio Bongiorno con «Stampe Viviani- Serie – Le forme della tradizione» diffusa nelle edicole, nelle librerie nazionali, nelle stazioni ferroviarie, porti e aeroporti.
San Gregorio Armeno fu l’ambasciatrice di questa poderosa iniziativa e la espose fra i suoi presepi, pastori e pezzi di artigianato.
Il primo incoraggiamento venne da Giampaolo Dossena giornalista e scrittore che intuì il valore di quest’opera e si apprestò a pubblicare la notizia sul quotidiano “La Stampa” di Torino per ampia diffusione. I suoi Testimonial furono proprio i bottegai del posto tra cui si ricorda la figura preziosa di Don Peppino Piracci, tabaccaio e amico storico e Luca Amalfitano che espose in bella vetrina, nel suo rinomato negozio «Napoli Capitale» la famosa valigetta.

 

La valigetta? E sì. C’è una sostanziale differenza tra la «Tombola Napoletana» e quelle delle tante imitazioni che si vedono in giro.
La vera Tombola Napoletana concepita dal maestro Vittorio Bongiorno prevede il cartellone illustrato con i numeri da 1 a 90 con all’interno il manuale informativo in italiano e in inglese, più, il celebre sacchetto in velluto rosso propiziatorio che custodisce i numeretti del gioco, impiegato per l’estrazione manuale.
Quarant’anni fa, il tutto veniva assemblato in una bella e comoda valigetta rossa in latta con il suo bel manico; un piccolo reperto museale.
Altro che «Panariello o Panaro» … questo rumoroso accessorio è arrivato dopo con le tante imitazioni che hanno sminuito il valore storico e artistico dell’originale gioco.

 

Tra le tante cerimonie pubbliche si annoverano: l’Esposizione al Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari di Roma e il dono della Tombola Napoletana inviata al Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari di Pechino tramite il ministro Lou Weishi, in visita in Italia nel 1983.

 

La «Tombola Napoletana» è tornata nuovamente in via San Gregorio Armeno 24, nello store intitolato «Passione Napoletana» nome omonimo dell’associazione culturale dedita a questo ambizioso progetto, un luogo simbolico scelto per rilanciare la tradizione popolare e incentivarne l’uso anche fra i più giovani, maggiormente condizionati dagli smartphone e dalla dipendenza incontrollata dei social.

 

Un modo per ritornare bambini tutti insieme e riappropriarsi delle proprie radici culturali; un dono da farsi e da fare sotto Natale, attingendo da un capolavoro dell’arte e della grafica napoletana, nazionale e internazionale.
Un appuntamento da non perdere: sabato 4 Gennaio 2020 alle ore 13,00 nella rubrica settimanale di Tgr Petrarca su RAI3, sarà trasmessa l’intervista al maestro Vittorio Bongiorno, l’autore dei disegni della vera Tombola Napoletana del 1981.

 

maggiori info: https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/08/19/artista-del-segno-il-grafico-che.html

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Una risposta a “La Tombola Napoletana di Vittorio Bongiorno, torna a San Gregorio Armeno”

  1. vittoria parente ha detto:

    ho conosciuto vittorio bongiorno nel 1082 perchè facevo lezione d’inglese a bambini delle elementari a casa mia
    così mi chiese di scrivere una spiegazione del gioco in italiano e inglese che allegò all’edizione venduta in scatola
    non sapevo della “valigetta” e cercherò di ritrovarla
    una simpatica persona vittorio e pieno di inventiva
    ciao
    vitt

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