Sensazionale scoperta a Nola: Scavi riportano alla luce un quartiere medievale

I ritrovamenti potrebbero riscrivere la storia del primo Medioevo nolano

Arte e Cultura
Articolo di , 21 Ago 2023
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Un quartiere medievale è stato scoperto alla periferia di Nola, in provincia di Napoli. Il ritrovamento potrebbe riscrivere la storia del primo Medioevo nolano. I numerosi frammenti di ceramica rinvenuti testimoniano la frequentazione dell’area fino ai secoli XII-XIII. In tale periodo vi era un vero e proprio quartiere dell’artigianato, con l’impianto di calcare per la trasformazione in calce di elementi architettonici e sculture composte da marmo e calcare. Una delle statue ritrovate rappresenta un togato di età romana, priva della testa, rotta in due al centro ma ricomponibile.

Il territorio era abitato da quelli che un tempo erano Romani e da gente di origine germanica giunti con le cosiddette “invasioni barbariche”. Vi era infine gente di provenienza greco-orientale, per la presenza del Ducato di Napoli connesso all’Impero Romano d’Oriente o bizantino. La scoperta è avvenuta nel corso di indagini preventive nell’area di realizzazione di un edificio.

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Una città che attraversa i secoli dell’antichità con un ruolo di spicco nella regione

Per raccontare i secoli più antichi della sua storia, l’archeologia può contare su resti scoperti nel corso degli anni. Sono stati rinvenuti vasi di produzione locale o importati dalla Grecia. Resti di un grande anfiteatro, di un teatro, residenze urbane ed extraurbane e alcuni mausolei funerari. Tutte prove dello splendore dell’età romana. Per i secoli successivi al V e dopo le devastazioni dei barbari, si ipotizza un periodo buio a vantaggio del piccolo agglomerato di Cimitile, sorto intorno al santuario del martire cristiano Felice.

Il soprintendente Belle Arti per l’area Metropolitana di Napoli Mariano Nuzzo spiega: “Nola è un territorio di grande interesse in Campania, insieme a Cuma e Capua, che impegna un ampio arco temporale. Gli importanti rinvenimenti recenti, riconducibili al primo Medioevo, ne sono testimonianza. Le ricerche, attualmente in corso, vedono la Soprintendenza impegnata in prima linea nella tutela attiva e tempestiva di nuovi rinvenimenti archeologici e sepolture che vanno dal VI al VII secolo d.C.”

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