La “Deposizione di Cristo” di Mantegna ritrovata a Pompei in mostra ai Musei Vaticani
La "Deposizione di Cristo" di Andrea Mantegna, persa per secoli, è stata ritrovata nel Santuario della Beata Vergine del Rosario a Pompei ed è esposta ai Musei Vaticani dal 20 marzo 2025.

La “Deposizione di Cristo” di Andrea Mantegna, un dipinto che risale alla fine del Quattrocento e documentato nel XVI secolo nella basilica di San Domenico Maggiore a Napoli, era scomparso e ignorato al punto da sollevare dubbi sulla sua esistenza.
Nel 2022, il dipinto è stato ritrovato – per percorsi ancora sconosciuti – al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Il ritrovamento è stato ufficializzato solo dopo un certo tempo, per dare rilievo ai lavori di restauro, che hanno confermato l’attribuzione dell’opera all’artista veneto rinascimentale. A partire dal 20 marzo 2025, la “Deposizione di Cristo” sarà esposta al pubblico nei Musei Vaticani, all’interno di una mostra allestita nella Sala XVII della Pinacoteca Vaticana.
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La “Deposizione di Cristo“, opera risalente agli ultimi anni della carriera di Mantegna, sembra essere stata realizzata su commissione della famiglia aragonese, forse direttamente del re Federico d’Aragona. Si tratta di una tempera grassa su tela di lino che rappresenta la scena della deposizione del Cristo dalla croce.
Il dipinto aveva suscitato ammirazione già nel Cinquecento, come viene testimoniato da una lettera dell’umanista napoletano Pietro Summonte, che la descriveva come un’opera di valore, esaltandone il suo classicismo intrinseco. Ed è per questo che la sorpresa, la scoperta, il recupero della “Deposizione” hanno avviato un lungo e attento processo di restauro e di ricerca.
Ad identificare l’opera è stato di Stefano De Mieri, storico dell’arte dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli che, qualche anno fa, dopo aver esaminato una riproduzione dell’opera (pubblicata online dal Santuario di Pompei), ha intuito che potesse trattarsi proprio del dipinto rinascimentale scomparso.
Dopo alcuni sopralluoghi (ai quali, tra gli altri, hanno partecipato la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, il direttore Musei del MiC Massimo Osanna), successive indagini diagnostiche, condotte dai Musei Vaticani, hanno confermato l’attribuzione della “Deposizione di Cristo” al maestro veneto Andrea Mantegna.
La collaborazione tra i Musei Vaticani e il Santuario di Pompei ha così permesso di restituire al pubblico un’opera rinascimentale di cui si erano perse le tracce e che versava in uno stato di conservazione difficile. Il restauro non solo ha ridato nuova vita al dipinto, ma ha confermato la paternità di Mantegna e lo ha reso protagonista della mostra “Il Mantegna di Pompei. Un capolavoro ritrovato“, che si terrà dal 20 marzo 2025 nella Sala XVII della Pinacoteca Vaticana.
La mostra, inclusa nel biglietto di ingresso ai Musei Vaticani, permetterà ai visitatori di entrare nel processo di recupero dell’opera e di apprezzarne la rilevanza storica e artistica. L’esposizione sarà infatti accompagnata da un catalogo scientifico contenente contributi dei principali studiosi coinvolti nel progetto e da un video che illustrerà il complesso e delicato intervento di restauro.
Dopo la sua presentazione a Roma, la “Deposizione di Cristo” tornerà a Pompei, dove sarà collocata in una nuova sezione museale all’interno del Santuario. Un ritorno che rappresenta la fine di un viaggio iniziato secoli fa, ma che solo recentemente ha potuto rivedere la luce.

