Iniziati a Scampia i lavori per le fondamenta del primo edificio residenziale del Progetto ReStart, parte di un ampio piano di rigenerazione urbana nell’area delle Vele. L’iniziativa mira a sostituire l’edilizia pubblica degradata con nuove abitazioni sostenibili.

Al via i lavori per la rigenerazione urbana di Scampia: Il Progetto ReStart prende vita

Il progetto Restart Scampia, atteso da anni, segna un importante passo avanti per la trasformazione del quartiere, un tempo simbolo di disagio sociale e ora destinato a diventare un modello di edilizia sociale e sostenibile. L’obiettivo dell’amministrazione è quello di migliorare la qualità della vita e promuovere la coesione sociale nel quartiere.

Lunedì 4 novembre, gli escavatori sono entrati in azione nell’area delle Vele, avviando il primo stadio dei lavori per preparare il terreno e scavare le fondamenta. Secondo quanto reso noto dalla vicesindaca e assessore all’Urbanistica, Laura Lieto, il progetto intende sostituire le strutture di edilizia residenziale pubblica ormai degradate, offrendo abitazioni moderne e integrate con nuovi servizi per i residenti.

Un nuovo volto per Scampia: il Progetto ReStart

Il Progetto ReStart, finanziato con fondi pubblici e privati, mira a rispondere alle esigenze abitative del quartiere, creando un ambiente sicuro e accogliente, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla qualità della vita dei residenti. Le nuove costruzioni, infatti, saranno dotate di impianti ad alta efficienza energetica.

Lieto ha sottolineato che l’obiettivo è realizzare un quartiere eco-sostenibile che risponda ai bisogni abitativi, in continuità con le iniziative di rigenerazione urbana già attive sul territorio.

Il piano di rigenerazione per Scampia rappresenta un intervento di lungo respiro che, oltre alla costruzione di nuovi edifici residenziali, prevede il rifacimento delle infrastrutture locali, l’ampliamento degli spazi verdi e il miglioramento della viabilità. L’amministrazione comunale si impegna a concludere i lavori entro il 2026, rispettando le scadenze del PNRR.