
Napoli si prepara al Giubileo: sette itinerari di fede per accogliere milioni di pellegrini
Giubileo 2025. Con il progetto “Museo Diocesano diffuso”, al via la riapertura di chiese storiche di Napoli. Attesi grandi flussi turistici.
Giubileo 2025. Mancano poco più di tre mesi all’apertura della Porta Santa a Roma, fissata per il 24 dicembre, e Napoli si prepara ad accogliere un flusso imponente di pellegrini e turisti religiosi. Tanti itinerari in programma.
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Napoli riapre le sue chiese storiche in occasione del Giubileo 2025
Napoli si appresta a vivere un evento straordinario in occasione del Giubileo del 2025, l’anno della remissione dei peccati che ricorre ogni 25 anni, con la Cittadella della Carità di San Pietro ad Aram che rappresenterà uno dei segni più significativi che resteranno nel capoluogo partenopeo. Il progetto del “Museo Diocesano diffuso” consentirà la riapertura di chiese storiche e tour in zone sacre, che torneranno accessibili dopo anni.
Le celebrazioni inizieranno il 29 dicembre 2024 con l’apertura diocesana del Giubileo a Napoli, cinque giorni dopo l’apertura della Porta Santa a Roma. La processione partirà dalla chiesa dei Santi Apostoli per giungere al Duomo, che resterà aperto a orari prolungati per permettere a pellegrini e turisti di esplorare luoghi finora chiusi al pubblico, come il battistero del IV secolo e l’insula episcopalis.
Un altro momento di grande partecipazione sarà il 22 marzo, quando la Chiesa di Napoli si recherà a Roma per un grande pellegrinaggio, con tutte le parrocchie che verranno accolte dal Papa. Il Comune, intanto, sta lavorando per potenziare l’accoglienza turistica, organizzando sei o sette itinerari giubilari per valorizzare il patrimonio religioso della città.
Il piano accoglienza turisti e le chiese coinvolte
Secondo le stime dell’Assessorato al Turismo di Palazzo San Giacomo, si prevede l’arrivo di circa 4,5 milioni di visitatori, attratti dalle iniziative spirituali e culturali che seguiranno il Giubileo romano. La Curia, la Regione e il Comune stanno collaborando per mettere a punto un piano di accoglienza che ruota attorno a tre concetti chiave: arte, fede e carità.
Come anticipato da Don Salvatore Giuliano, parroco di San Giovanni Maggiore Pignatelli e delegato del Giubileo per Napoli, la Cittadella della Carità presso la chiesa di San Pietro ad Aram, luogo in cui si narra sia passato San Pietro, diventerà un centro di accoglienza per i bisognosi con ambulatori e spazi di ospitalità, destinato a restare attivo anche dopo il Giubileo. L’attenzione dell’amministrazione è rivolta a coloro che ne hanno più bisogno, chi “non ha diritto al lavoro e alla casa”.
Altre chiese, come il Duomo di Napoli, epicentro delle celebrazioni, e la Basilica della Santissima Annunziata a Forcella, saranno parte del Museo Diocesano diffuso, un progetto innovativo che renderà fruibili opere d’arte in diverse chiese della città. L’assessore al Turismo Teresa Armato ha sottolineato l’importanza del Giubileo come un’occasione di crescita per Napoli, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e spirituale.

