Dopo gli allarmi che si sono diffusi per la pubblicazione sulla rivista Nature di uno studio intitolato Progressive approach to eruption at Campi Flegrei caldera in Southern Italy, uno degli autori, il prof. Giuseppe De Natale, si è sentito in dovere di aggiustare un po’ il tiro.
Secondo lo studioso la colpa è soprattutto del titolo un po’ infelice scelto per l’articolo, in realtà, come dice oggi al Corriere del Mezzogiorno, «Non è vero che una eruzione sia imminente, mai detto che il magma sia risalito; e la definizione di zona ad alto rischio vulcanico è riferita da sempre alla evidente densità abitativa, non indica affatto l’arrivo di un disastro».
Il vulcano dei Campi Flegrei è oggetto di studi e attenzioni sempre più approfondite, vuoi per la grande quantità di persone che sarebbero interessate dal suo risveglio, vuoi per le peculiarità che rappresenta.
Il Prof. De Natale ci tiene a specificare che, in realtà, le novità positive, visto «che nella ricerca scientifica firmata da me e da Stefano Carlino dell’Ingv, e Christopher Kilburn vulcanologo dell’University College of London, contiene una notizia molto positiva: la possibilità di prevedere davvero l’eruzione vulcanica, non più nella maniera empirica usata finora, cioè basandosi su sismicità, sollevamento, anomalie nei gas, segnali che possono diventare imponenti ma che tanto spesso, come a Pozzuoli nel 1984, non vengono seguiti affatto da una eruzione. Abbiamo messo a punto un metodo basato sul comportamento delle rocce che può farci capire quanto il sistema sia prossimo a una eruzione. Con piccole sollecitazioni le rocce si limitano a generare un sollevamento, ma se le sollecitazioni aumentano le rocce possono diventare fragili e si possono creare fratture nelle quali possono generarsi eruzioni. Ecco, i nostri studi tendono a calcolare quando può arrivare il momento critico, l’arrivo dell’eruzione: un monitoraggio comparativo di sismicità e sollevamento riesce a determinare lo stato delle rocce e dirci quando può arrivare il loro momento critico».
Gli abitanti e gli amministratori possono, dunque, tirare un sospiro di sollievo. Proprio il Sindaco di Pozzuoli, Figliolia, era intervenuto sull’argomento stigmatizzando gli inutili allarmismi: «Questa città non ne può più di quelle che appaiono non tanto polemiche scientifiche ma oscure manovre speculative ai danni di un territorio già così provato e che vuole rinascere. Dopo aver varato il Piano di Protezione civile con istruzioni consegnate a tutti i cittadini, ci mobiliteremo per ottenere un corretto sistema di rapporti e di comunicazione con la cittadinanza».
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