Nel cuore del Vomero per esempio sorge una villa di cui forse non tutti conoscono la storia, una villa che ha l’aspetto di un castello ubicato tra via Luigia San Felice e angolo via Palizzi.
La città di Napoli è ricca di ville, dimore antiche, che nel tempo si sono armonizzate con l’urbanistica moderna tanto da passare talvolta inosservate agli occhi di un cittadino dallo stile di vita sempre più frenetico.
Non tutti sanno infatti che questa struttura chiamata villa la Santarella, è stata costruita verso la fine del XIX secolo per volontà del commediografo Eduardo Scarpetta. Il suo nome deriva appunto da una delle sue tante commedie: Na Santarella, rappresentata per la prima volta il 15 Maggio 1889 al Teatro Sannazaro di Napoli, il cui successo e i numerosi incassi servirono per far erigere questa dimora. Fortemente sostenuta a quel tempo anche dal Comune di Napoli, fu denominata anche la strada che portava alla villa, con il nome di Viale Santarella, nome che rimase nell’uso, anche dopo che l’intitolazione della strada fu cambiata. In riconoscenza per i lauti guadagni realizzati, Scarpetta inoltre fece innalzare nell’ingresso del palazzo tre statue raffiguranti i personaggi principali della commedia.
“Qui rido io”
La sua particolarità oltre alla costruzione che ricorda un castello in stile neorinascimentale è sicuramente la presenza di una curiosa incisione che si trova proprio all’ingresso di questa villa e cioè l’espressione “Qui rido io”.
Questa incisione si dice sia stata voluta dallo stesso Scarpetta per sottolineare il fatto che se il pubblico rideva e si divertiva a teatro durante le sue commedie, lui lo faceva nella vita privata in quella strana casa che il commediografo scherzando asserì una volta: ”par nu cummo’ sott e ngopp”, ovvero, pare somigliare ad un vecchio comodino sottosopra.
Il commediografo, però visse molto poco in questa villa, nel 1911 infatti su suggerimento della moglie, stanchi di vivere in questo posto così isolato, sembra strano ma vero, prima il Vomero era un quartiere tranquillo e solitario, forse troppo per i coniugi Scarpetta, che vendettero la villa per poche lire,per trasferirsi nel centro storico della città.
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