Ucraina, bimbo profugo a Caserta: “Ma qui c’è la cantina se arrivano le bombe?”

La domanda del piccolo Andrej, cinque anni, appena giunto a Caserta con altri quindici profughi e ospite del B&B della signora Ruslana, è l'emblema del conflitto Russia-Ucraina

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Articolo di , 03 Mar 2022
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La storia del piccolo Andrej, cinque anni e profugo a Caserta con altri quindici rifugiati, è l’emblema del dramma che si sta consumando in Ucraina. Ogni giorno dal suo arrivo, il  bimbo fa a Ruslana, la donna ucraina che lo ospita nel suo B&B, una domanda molto significativa: “Signora Ruslana ma qui c’è la cantina se arrivano le bombe?”.

Ruslana, ha deciso di ospitare i connazionali in fuga dalla guerra, tra cui tre parenti, nel B&B che gestisce a Caserta, in via Marzano, con marito e figli.

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La storia di Andrej e Ruslana: il dramma umano dietro la guerra Russia-Ucraina

La storia della fuga del piccolo Andrej dal suo paese natale, l’Ucraina, è la storia di altri 836.000 rifugiati. La guerra causa morte e distruzione, ma principalmente aggredisce e rompe vite umane, vite che fino ad una settimana fa procedevano tranquille nel tran tran quotidiano.

Il piccolo fa parte del primo gruppo di profughi arrivati a Caserta dopo esser passati per Leopoli, unica città dell’ovest dell’Ucraina da dove è possibile fuggire. Appare chiaro che negli occhi di Andrej i bombardamenti dei russi sono ancora vicini, vivi. Gli altri profughi, ospitati da Ruslana nel suo B&B, sono quasi tutte madri con bimbi. Tra loro, anche una donna incinta di otto mesi che oggi svolgerà una visita ginecologica. Quest’ultima – riporta Ansa – non è stata vaccinata contro il Covid, mentre le altre madri hanno ricevuto la dose.

Abbiamo disdetto tutte le prenotazioni di turisti – racconta Ruslana ad Ansa – per poter accogliere i nostri connazionali. Sono arrivate sei madri e sette bimbi dagli uno agli undici anni. Al bimbo che mi ha chiesto delle bombe ho detto di stare tranquillo, che qui non arrivano. Nei suoi occhi come in quello degli altri ho letto tanto terrore. La donna incinta piange continuamente“. “Sono arrivati anche tre miei parenti – afferma, commossa, Ruslana – tra cui mia nuora, ma mia madre è rimasta in Ucraina in un paese vicino Leopoli per una broncopolmonite post Covid. Lì è sola e nessuno può accudirla“.

Ruslana è stata pochi giorni fa in Ucraina per assistere la madre malata. “Sono tornata in Italia qualche giorno prima che scoppiasse la guerra ma già si respirava una brutta aria, visto che l’esercito russo ci aveva circondato specie dalla parte della Bielorussia. È una tragedia, dobbiamo essere tutti uniti per respingere questa invasione“.

Fonte: Ansa
Photo credits by Europe.it

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