Terremoti Campi Flegrei, Musumeci: “Il vero estraneo siamo noi. Non il vulcano”
Il ministro della Protezione Civile dopo i terremoti di questi giorni: “Nessuno si sorprenda, il rischio è costante. Ora valutiamo lo stato di emergenza”.

«Cominciamo col dire intanto che questi episodi potrebbero continuare a manifestarsi». È con parole nette che il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, è intervenuto ai microfoni di Rainews24 dopo la scossa di magnitudo 3.1 registrata alle 14:23 nella zona dei Pisciarelli, ad Agnano, nel cuore dei Campi Flegrei.
“Siamo su uno dei vulcani attivi più pericolosi al mondo”
Musumeci mette subito in chiaro un punto fondamentale: il territorio in questione poggia su uno dei vulcani attivi più pericolosi al mondo. «Se non teniamo fisso questo titolo, tutto il resto diventa sensazionalismo», ammonisce, rivolgendosi in particolare ai media. L’invito è a evitare allarmismi, ma anche a non cadere nella sottovalutazione.
Secondo il ministro, è il nostro rapporto con il territorio a dover cambiare: «Su un vulcano gli unici estranei siamo noi, non è il vulcano con la sua attività sismica e bradisismica». Un monito che richiama alla necessità di una convivenza consapevole con il rischio, soprattutto per le centinaia di migliaia di persone che vivono nell’area flegrea. «Il fenomeno, paradossalmente, registra una riduzione del sollevamento del terreno», ha precisato, sottolineando come al momento non vi siano segnali preoccupanti oltre la soglia dell’attenzione.
Musumeci ha anche criticato apertamente certa stampa, colpevole, a suo dire, di comportarsi come se il bradisismo fosse una novità improvvisa: «Sappiamo tutti e da sempre che lì il bradisismo è un fenomeno naturale presente da millenni». Il nodo, ha ribadito, è uno solo: «Convivere con consapevolezza e responsabilità in un’area bellissima, che deve continuare a vivere di turismo e attività economiche, sapendo però che il fenomeno naturale non può essere arrestato da nessun governo».
Sul piano operativo, il ministro ha annunciato di voler spingere oltre l’attuale stato di mobilitazione nazionale, proponendo di dichiarare lo stato di emergenza. Un passaggio inverso rispetto alla prassi: questa volta è lo Stato che propone alla Regione. «Il Presidente non mi ha posto alcuna difficoltà», ha spiegato Musumeci, specificando che la richiesta è ora al vaglio del Dipartimento di Protezione Civile. Solo dopo il via libera tecnico, la proposta sarà portata al Consiglio dei Ministri.

