“Sette tipi di blu” al Museo Filangieri, una mostra fotografica di opere del Museo
"Sette tipi di blu oppure solo blu", una mostra fotografica tutta napoletana al Museo Filangieri, nel cuore del centro storico di Napoli.
Da questo Sabato 14 Gennaio, il museo Filangieri e il Complesso Monumentale San Severo al Pendino ospiteranno una mostra estremamente interessante per gli appassionati di arte figurativa e fotografia: “Sette tipi di blu oppure solo blu” dal nome del tema cromatico principale. L’oggetto della mostra sono le opere più emblematiche della collezione del Museo Civico Filangieri.
Autore delle fotografie è il fotografo Camillo Ripaldi e la mostra è a cura di Luca Manzo. La mostra perdurerà fino all’8 Febbraio 2023. Di seguito alcune informazioni chiave sull’evento.
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Sabato 14 gennaio alle ore 11.00 aprirà al pubblico la personale di Camillo Ripaldi, dal titolo “SETTE TIPI DI BLU oppure solo blu”, a cura di Luca Manzo.
La mostra prevede l’esposizione diffusa di sette fotografie di opere emblematiche appartenenti alla collezione del Museo Civico Gaetano Filangieri. Il Complesso Monumentale San Severo al Pendino accoglierà sei delle opere, mentre il Museo Filangieri ospiterà, nella preziosa sala Agata, un’unica grande immagine chiave che rimanda alle altre inserite nelle nicchie degli altari delle cappelle della chiesa.
Per questo progetto, Camillo Ripaldi sceglie di navigare con la sua macchina fotografica nel blu e lasciarsi orientare dal puro colore. Le poche esistenze ritratte ondeggiano bellissime senza peso e si fondono in forme semantiche. Annullano leggi prossemiche in un solo spazio condiviso che non mette barriere ma anzi diminuisce confini e contorni nelle sue sfumature di blu.
La mostra ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli.
Camillo Ripaldi
Camillo Ripaldi (Napoli 1970) ha esposto i suoi progetti allo Studio Trisorio nel 2002 e nel 2006.
Ha realizzato nel 2004 a Castel dell’Ovo, in collaborazione con la Soprintendenza per il Polo Museale Napoletano, la mostra “Notizie da Capodimonte“, a cura di Stefano Causa.
Nel 2005, la mostra “Banca Dati” in collaborazione con l’Archivio di Stato di Napoli.
Successivamente, nel 2011, la mostra “Condensazioni” al PAN Palazzo delle Arti di Napoli a cura di Marco de Gemmis e dello Studio Trisorio.
Ancora nel 2016, la mostra “Questi fotografi non sono io”, a cura di Marco de Gemmis con il matronato del Museo Madre e in collaborazione con la Fondazione Morra Greco, Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Il museo
La fondazione del Museo Civico Gaetano Filangieri risale al 1882 per opera Gaetano Filangieri Principe di Satriano (1824-1892). La sua apertura al pubblico avvenne nel 1888. Ha sede nel meraviglioso palazzo quattrocentesco noto come Palazzo Como, rara testimonianza a Napoli dell’architettura rinascimentale.
Il suo nucleo iniziale risale al 1451. La facciata esterna risale all’epoca in cui era grande il prestigio dell’arte rinascimentale fiorentina, mentre l’interno del palazzo subì numerosi cambiamenti.
Divenne prima convento, poi fu destinato ad alloggio per vedove militari. Vi fu installata una fabbrica di birra, poi divenne monastero, fino a che nel 1866 fu occupato dal Municipio. Nel 1879, i lavori per la nuova Via del Duomo minacciavano l’edificio e, grazie all’intervento della Commissione Municipale, si scelse di spostare il palazzo 20 metri indietro rispetto alla posizione originaria. È passato, così, alla cultura napoletana come il “palazzo che cammina”.
Trovano spazio nel museo circa tremila opere tra dipinti, sculture, armi, porcellane, maioliche, mobili, abiti, una ricca biblioteca e un archivio storico.