“Quann’è ppe’ vvizzio, nun è ppeccato”, il vero significato del controverso detto napoletano
"Quann'è ppe' vvizzio, nun è ppeccato": un detto napoletano decisamente controverso. Scopriamo il suo significato

La storia napoletana viene tramandata di generazione in generazione con estrema spontaneità. La tradizione partenopea è, infatti, talmente variegata da trasporsi pedissequamente nei modi di fare e di dire delle persone e nei luoghi frequentati quotidianamente dai cittadini che abitano all’ombra del Vesuvio. L’inestimabile commistione culturale da cui il folklore napoletano proviene, ha modo di fluire naturalmente nell’idioma del popolo. Per questo, il dialetto napoletano spicca tra i più ampli ed amati. Detti, espressioni tipiche e modi di dire divenuti vere e proprie perle di saggezza, arricchiscono il vocabolario partenopeo, rendendolo inconfondibile. Se alcune locuzioni sono finite, purtroppo, in disuso, altre continuano a far parte della vita di tutti i giorni di milioni di persone. In quest’articolo, scopriremo il vero significato di un detto napoletano controverso: “Quann’è ppe’ vvizzio, nun è ppeccato”.
Il significato del detto “Quann’è ppe’ vvizzio, nun è ppeccato”
Con il dialetto napoletano, è possibile trovare l’espressione perfetta per ogni contesto. Malizia ed innocenza, sacro e profano, si scontrano e, talvolta, convergono nelle etnie dal patrimonio culturale più prezioso. Napoli ne è un esempio lampante. Quella che, comunque, può sembrare una locuzione priva di sincerità e buoni propositi vuole, in realtà, lasciare intendere tutto il contrario. Per questo, “Quann’è ppe’ vvizzio, nun è ppeccato” è un detto decisamente controverso. Ma qual è il suo vero significato?
Tradotto letteralmente dal napoletano all’italiano, “Quann’è ppe’ vvizzio, nun è ppeccato” corrisponde a “Quando dipende da un vizio, non è peccato”. Come detto, di primo acchito l’espressione tipica oggetto del nostro articolo sembrerebbe discolpare determinati individui da scelte sbagliate o, quantomeno, discutibili, poiché giustificate da un vizio. Dando un primo sguardo al detto, lo si potrebbe definire, addirittura, anti-cristiano; pensando che la religione cattolica consideri peccati qualsivoglia tipo di vizio. In realtà, niente potrebbe essere più lontano da “Quann’è ppe’ vvizzio, nun è ppeccato”.
Con la parola “vvizzio”, infatti, si intende il “vizzio” o, vitium in latino. Trattasi di tutti quegli errori non commessi con dolo o cattiveria, ma di tutto ciò che proviene da difetti determinati dalla propria indole o dal proprio carattere. Il detto napoletano “Quann’è ppe’ vvizzio, nun è ppeccato”, nel suo vero significato, intende, dunque, scusare determinati individui per le azioni appena commesse o per alcune pratiche che, ipoteticamente, avrebbero leso terzi o, in ogni caso, non sarebbero state considerate di consuetudine; poiché, esse, provengono dal carattere e non da una reale intenzione di recare fastidio a chi che sia.

