Piazzetta Materdei: il cuore pulsante di un intero quartiere
Materdei è uno dei dei quartieri simbolo della napoletanità e la sua piazzetta è il suo cuore pulsante. Scopriamola insieme.
La città dai mille colori racchiude in sé piazze e vicoli dalla straordinaria particolarità. È il caso di Piazzetta Materdei. Questi luoghi così contorti ma al tempo stesso meravigliosamente tipici rievocano ad ogni passeggiata, ad ogni sosta, la bellezza.
Proprio al centro di Napoli, tra la caoticità dei passanti e dei turisti che si apprestano curiosi e desiderosi di arte e cultura troviamo la fantastica Materdei.
Meravigliosa Costiera: il sentiero dei Borghi VietresiNapoli, lo sappiamo, è definita un vero e proprio museo a cielo aperto. Questo perché, senza dubbio, ad ogni angolo o passo possiamo scoprire un microcosmo fatto di bellezza assoluta.
Piazzetta Materdei, un luogo ricco di tesori
Piazzetta Materdei è situata tra la via omonima, vico Medici, calata Fontanella e salita Porteria a San Raffaele, nel quartiere Avvocata e Stella.
Tutta la zona è compresa tra la parte cosiddetta bassa di Napoli e la zona del Vomero.
Una delle prime curiosità che riguardano questo luogo è sicuramente il nome. Infatti questa zona è chiamata così grazie all’antica chiesa di origine rinascimentale: Santa Maria Mater Dei. Questa fu fondata nel 1587 da padre Agostino de Juliis dell’Ordine dei Serviti (o anche detti Servi di Maria).
Successivamente, dopo anni, il complesso, compreso di monastero, fu ampliato grazie all’intervento di padre Giambattista Mirto e, nel 1777, fu quasi del tutto ristrutturata la chiesa che conteneva alcune splendide e pregiate tele come ad esempio un’Addolorata del Solimena, una Deposizione del De Matteis ed una Sacra Famiglia di Lorenzo Caro.
Altra curiosità, che spesso s’ignora, è che durante il decennio francese la chiesa divenne a tutti gli effetti una struttura militare. Ciò fece sì che i Padri Serviti fossero esclusi. Naturalmente, le tele furono perse e la chiesa rimase in totale abbandono nonostante l’avvento dei Borbone. Solo nel 1842 fu riconsacrata per volere reale. Qualche anno dopo, nel 1852, essa divenne parrocchia per concessione del cardinale Riario Sforza e le fu dato il nome di Santa Maria dell’Amore.
Ancora, c’è da dire che la piazza vanta altri luoghi di culto dalla straordinaria importanza.
Uno di questi è la Chiesa di San Raffaele, dove vige vivo e sacro il culto del santo protettore dei pescatori. Infatti il Santo è raffigurato sempre con dei pesci nella mano e un’arcaica tradizione vuole che le donne sterili e le ragazze da marito vadano a baciare il pesce del santo! Un rito ben accetto che da sempre unisce sacro e profano!
La terza chiesa, infine, è la Concezione a Mater Dei, fondata nel 1743 dal gesuita padre Pepe.
Tuttavia, dopo l’espulsione dell’Ordine la direzione fu affidata ad un magistero reale e ciò determinò un governo laico. Ciononostante stiamo parlando di una delle chiese più belle della città che vive in uno dei quartieri simbolo della napoletanità, amato e stimato da ogni cittadino.
Fonti: Romualdo Marrone, Le strade di Napoli
Foto: Il gazzettino vesuviano