Perche l’8 dicembre facciamo l’albero?
Una leggenda narra che la tradizione moderna di decorare l’abete provenga dalla Germania: si ritiene che, il giorno della vigilia di Natale, un uomo rimase incantato dalle stelle che luccicavano mediante i rami di un abete; così lo tagliò, lo portò in casa e lo decorò con candele rosse.
Tradizionalmente l’albero di Natale si addobba, in quasi tutte le case e le città, l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione.
L’abitudine è legata essenzialmente alla tradizione cristiana: in questo giorno si festeggia allegoricamente il concepimento di Gesù, perciò si dà inizio ai preparativi per la sua nascita, che si celebra il 25 dicembre. Inoltre, essendo un giorno di festa, è ideale riunirsi con tutta la famiglia per addobbare l’albero e per fare il presepe.
Ma da dove proviene la scelta di addobbare l’albero con palline colorate e luci? Anche qui sacro e profano convivono perfettamente!
Si racconta, che a Betlemme ci fosse un artista talmente povero da non poter donare nulla a Gesù Bambino; non sapendo come comportarsi, si recò a visitare il neonato e si improvvisò giocoliere, rallegrando il nascituro. Da qui, la tradizione di agganciare le palle colorate, come simbolo delle gioia di Gesù Bambino.
Per comprendere meglio l’usanza delle luci natalizie, dobbiamo ricorrere, invece, all’era pagana. La data più opportuna per l’allestimento a quel tempo era il 21 dicembre, giorno in cui ricorre il solstizio d’inverno. Un modo, dunque, per celebrare l’arrivo dell’inverno e il nuovo ciclo solare.
In particolare, i popoli germanici, festeggiavano l’arrivo della stagione fredda piantando un albero con mele, noci, datteri e fiori di carta per poi bruciare un ceppo nel focolare per i dodici giorni consecutivi. Dal modo in cui il ceppo bruciava, si poteva dedurre come sarebbe stato l’anno successivo.
Quel ceppo natalizio, si è tradotto, oggi, nelle luci dell’albero.
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