Peppino De Filippo: un gigante all’ombra di suo fratello
Tanti tendono a sottostimare la figura di Peppino De Filippo, sempre considerato figlio di un Dio minore. Invece egli è stato un interprete sensazionale.
La figura di Peppino De Filippo è spesso accostata a quella di suo fratello Eduardo. Non che questo sia un peccato, per l’amor di Dio, anzi. Orbitare intorno alla figura principale del teatro napoletano ha fatto la fortuna di tantissimi attori, tanto che tutti coloro i quali hanno avuto la fortuna e il talento, nonché l’onore, di lavorare con lui, si sono distinti nello scenario artistico campano, italiano ed europeo. Dal tristemente scomparso da poco Sergio Solli, a Isa Danieli, Vincenzo Salemme e così via.
Ciò che non rende onore, però, al magistrale interprete, è quella di passare come artista in qualche modo “minore” rispetto a suo fratello e qui si cade in un increscioso equivoco. La grandezza di Eduardo De Filippo non può e non deve finire per oscurare del tutto la sua l’importanza.
Apre la Mondadori in Galleria Umberto I a Napoli [FOTO]A dimostrazione di ciò, basti riportare un dato oggettivo. L’arte si nutre di sentimenti e non di numeri, ma per misurare la grandezza, un’unità di misura va utilizzata. Ebbene il duo comico Totò e Peppino è conosciuto da tutto il mondo, non solo a Napoli. Le scene della lettera scritta alla malafemmina, come anche la scena con la sorella Titina De Filippo e Totò sul conto “alla romana” sono celebri e indimenticabili. Il lettore sappia che Totò, nella sua infinita grandezza, sopportava di mal grado l’accostamento del suo nome vicino al nome di altri attori. Di film con i nomi dei due comici vicini, ne contiamo ben 6:
- Totò, Peppino e la malafemmina
- Totò, Peppino e i fuorilegge
- Totò, Peppino e… una di quelle
- Totò, Peppino e le fanatiche
- Totò, Peppino e… la dolce vita
Il difficile rapporto fra Peppino De Filippo e suo fratello Eduardo
Nel 1944 accadde la separazione delle carriere dei due fratelli. Le cause sono molteplici. Già prima delle separazione definitiva non mancarono screzi, incomprensioni e litigi fra i due. Anche se sarebbe meglio dire fra i tre, dal momento che anche Titina decise di seguire le orme di Peppino, mentre Eduardo proseguì la sua strada solo.
Le diversità caratteriali probabilmente incompatibili determinarono infine la rottura dei rapporti.
A questo proposito si consiglia la visione di due bellissimi film girati pochi anni fa, sulla storia dei De Filippo: “Qui rido io” di Mario Martone, incentrato sulla figura di Eduardo Scarpetta che si concentra bene anche sulle figure dei tre fratelli e “I De Filippo” per la regia di Sergio Rubini, interamente incentrato su di loro.
Alle diversità di spirito, carattere e sensibilità artistica, si aggiunse la gelosia, probabilmente, di Eduardo quando vide la fama di Peppino crescere – probabilmente avendo paura a sua volta di venire oscurato -; il carattere stesso del drammaturgo, che si diceva non essere dei più dolci di zucchero; la relazione con la sua seconda moglie.
Il tutto creò delle fratture che non potevano essere più curate.
Fu così che Peppino prese principalmente la strada del cinema comico, spesso insieme a Totò.
Nonostante le diversità caratteriali e attoriali, è bene sottolineare che Eduardo De Filippo non negò mai il talento di suo fratello, definendolo anzi un erede di Charlie Chaplin.
Fare piangere è meno difficile che far ridere. Per questo, teatralmente parlando, preferisco il genere farsesco. Io sono sicuro che il dramma della nostra vita di solito si nasconde nel convulso di una risata provocata da un’azione qualsiasi, che a noi è sembrata comica.
Peppino De Filippo