Parthenope di Sorrentino, “è fatto di acqua e sale”: Il significato simbolico del figlio del professor Marotta
Continua a suscitare domande e curiosità il film di Paolo Sorrentino "Parthenope", tra questi c'è il mistero del figlio del professore.
Cinema. Nel film Parthenope di Paolo Sorrentino, il figlio del professor Marotta, con una disabilità che lo fa sembrare un “bambino in un corpo di gigante“. Scopriamone il significato. Consigliamo di non continuare a leggere nel caso in cui non si è (ancora) visto il film, contiene spoiler.
“È fatto di acqua e sale”: Il significato simbolico del figlio del professor Marotta in Parthenope
Uno degli aspetti più discussi dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, Parthenope, è la scena che introduce il figlio del professor Marotta, interpretato da Silvio Orlando. Una sequenza che ha suscitato un forte impatto emotivo, alimentando numerosi interrogativi sul significato e sulle chiavi di lettura legate alla disabilità, alla città di Napoli e al suo simbolismo.
Napoli, torna la Fiera del baratto e dell'usato: l'evento preferito dei vintage loversChi è il figlio del professor Marotta?
Il figlio del professor Marotta viene rivelato solo nel finale del film ed è interpretato da Alessandro Paniccia. La sua identità è avvolta nel mistero fino a un momento cruciale, quando il professore, dopo aver esitato a presentarlo alla protagonista Parthenope, lo introduce in scena.
Parthenope, che ha ormai completato il suo processo di crescita e si prepara a lasciare Napoli per un concorso accademico a Trento, deve confrontarsi con questa figura sconosciuta. La scelta di Marotta di tenere nascosto il figlio, per quanto sembri inizialmente dettata dalla sua protezione, è in realtà un’indicazione che Parthenope non aveva ancora la maturità necessaria per affrontarlo.
Il figlio di Marotta è descritto come un uomo con disabilità, un macrocefalo obeso, che appare come un “bambino nel corpo di un gigante“. La sua condizione fisica e comportamentale diventa subito chiara in una scena che vede il ragazzo guardare in tv un programma chiamato Il Tormentone, condotto dal giornalista Angelo Manna.
Durante la visione, il ragazzo ride per una parolaccia pronunciata dal conduttore, mostrando una reazione infantile e sincera. È in questa scena che Marotta svela una frase cruciale: “È fatto di acqua e sale”, “Come il mare” , “Come me” – aggiunge Parthenope. Un commento che getta luce sul legame tra il figlio e la città di Napoli, simbolo di bellezza e fragilità.
Il significato della scena: un’immagine evocativa di Napoli
Paolo Sorrentino ha sottolineato che non intende fornire spiegazioni definitive sulla scena, lasciando così la libertà allo spettatore di riflettere e interpretare. Secondo il regista, il figlio di Marotta rappresenta un’immagine evocativa, un simbolo che trascende la spiegazione razionale.
Il film suggerisce che, per le generazioni passate, i figli con disabilità venivano spesso nascosti o taciuti, una realtà che Sorrentino sembra voler denunciare, mostrando come il professore, pur amando suo figlio, lo custodisca lontano dagli occhi del mondo.
La città di Napoli, rappresentata da questo personaggio, appare come una realtà difficile da comprendere ma che necessita di amore, cura e coraggio. L’intellettuale, incarnato dal professore Marotta, ha il compito di custodire, curare e soffrire per Napoli, in un gesto simbolico di comprensione profonda e di accettazione.
La sessione trucco dietro il personaggio
Per concludere con una curiosità, l’attore che ha interpretato questo misterioso personaggio, Alessandro Paniccia, ha pubblicato su Instagram un carosello che mostra l’intensità del lavoro dietro le quinte per dar vita al suo personaggio, sicuramente il più complesso da realizzare artisticamente.
Le scene mostrano un’accurata trasformazione da ragazzo a personaggio dalle fattezze mostruose dell’epica sorrentiniana.
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