“Parlà a vvienetenne”: il significato del criptico detto napoletano
"Parlà a vvienetenne" è un detto napoletano che porta con sé approssimazione, nonsenso e mistero. Qual è il suo vero significato?

Il mistero e la riservatezza che si cela dietro alcune delle enigmatiche pratiche dei napoletani si riflette pedissequamente nel linguaggio, particolarmente aperto alle interpretazioni. Sì, perché parlare in napoletano non significa soltanto comprenderne le denotazioni, ma anche i significati nascosti che si attribuiscono a parole, frasi e detti tipici a seconda delle circostanze. La stragrande maggioranza dei modi di dire partenopei, infatti, celano connotazioni singolari: talvolta aspre, altre ironiche. Il detto napoletano oggetto del nostro articolo, “parlà a vvienetenne”, è uno di questi. Scopriamo di seguito tutti i segreti che porta con sé.
Il vero significato del detto napoletano “parlà a vvienetenne”
Tradotto letteralmente dal napoletano all’italiano, “parlà a vvienetenne” corrisponde a: “Parlare a vienitene”.
A differenza di moltissimi detti, il cui significato una volta tradotti appare relativamente chiaro, questo rimane ancora velato e di difficile comprensione; specie per chi, di fatto, non ha mai vissuto Napoli ed i suoi mille volti. Usiamo “parlà a vvienetenne” quando abbiamo a che fare con un interlocutore che parla in maniera quasi priva di senso; costringendoci a seguirlo passo dopo passo per gli intricati sentieri tracciati dal suo discorso.
Insomma, il suo tentativo è quello di far capire particolari “segreti” dietro una conversazione solo seguendola con grande attenzione, in modo da allontanare orecchie indiscrete dalle vere ragioni che animano il suddetto discorso. Non uno dei detti napoletani più inflazionati, ma sicuramente un modo di dire particolarmente utile per definire situazioni spinose o, se non altro, non di immediata comprensione; specie quando contraddistinte da controversi voli pindarici.