Paolo Sorrentino: i suoi film più legati alla città di Napoli e 3 curiosità da conoscere
Oggi 31 Maggio è il compleanno di un regista che finalmente ridato risonanza mondiale alla città di Napoli nel cinema. Quali sono i suoi film più legati alla città?

Oggi festeggiamo il compleanno di un ormai consacrato colosso del cinema mondiale, italiano e napoletano: Paolo Sorrentino.
Se pensate che rispetto alla festa dello scudetto del 4 Giugno, la celebrazione del compleanno del regista napoletano sia roba da poco, vi sbagliate. Ebbene sì, vi sbagliate perché non vi rendete conto dell’importanza che il cinema ha nell’influenzare gli animi del pubblico di tutto il mondo. E se tutto il mondo sta guardando Napoli da un punto di vista diverso rispetto alla solita minestra di camorra, monnezza e mare inquinato, è (non solo ma anche) merito di personalità illustri come Paolo Sorrentino.
La Cappella Sansevero festeggia il terzo scudetto del Napoli con un'apertura straordinariaTre curiosità su Paolo Sorrentino
- Paolo Sorrentino è l’unico regista italiano ad aver girato un episodio dei Simpson
L’episodio si intitola Nel Nome del Nonno ed è andato in onda nel 2009. - Paolo Sorrentino preferisce girare sempre in pellicola
Scelta squisitamente vintage, il regista lo preferisce per ragioni estetiche ed artistiche, essendo amante del cinema classico. - La passione per il calcio gli salvò la vita
Come spesso ha raccontato, i genitori persero la vita nella loro casa vacanze, soffocati dal gas di una stufa non spenta correttamente. Lui doveva andare con loro in vacanza, ma rimase a Napoli per vedere la partita.
I film di Paolo Sorrentino più legati a Napoli, la sua città natale
Si può dire che tutta la filmografia del regista sia intensamente impregnata del suo legame con la città. Ma chi ha scoperto il suo cinema da poco, probabilmente non sa che negli ultimi anni, la sua attenzione è stata calamitata un po’ più che in passato alla dimensione internazionale. Prendiamo This Must Be The Place o Youth.
La filmografia iniziale del regista, invece, che vede protagonista Toni Servillo già dal primissimo film, racchiude invece moltissima napoletanità. Più intima e segreta rispetto a quella che abbiamo visto nel bellissimo È stata la mano di Dio. Andiamo a trovare qualche spunto per guardare qualche pellicola che, magari, possiamo esserci persi.
- L’uomo in più
Film di esordio, distribuito nel 2001, racconta della storia di due Tony, un calciatore ed un cantante, entrambi profondamente legati alla città di Napoli. In particolare, il personaggio interpretato da Tony Servillo ha un ruolo chiave nell’espressione della musica napoletana e negli eccessi di questo tipo di ambienti, in contrapposizione con quelli più rigorosi del calcio. Il monologo finale di Tony Pisapia è da brividi. - L’amico di famiglia
Sebbene il film non sia ambientato a Napoli, trasmette delle sensazioni (affatto positive) tipiche di alcune famiglie e di alcuni ambienti del sud Italia. Soprattutto, purtroppo di povertà, miseria e depravazione. Il film vede un Giacomo Rizzo al suo meglio, in un ruolo inquietante ma indimenticabile. Non un film da vedere con pop corn e coca cola. - La grande bellezza
Jep Gambardella è l’espressione massima del napoletano d’antan, nichilista, mondano e annoiato per eccellenza. Il personaggio, solo apparentemente immerso nella caotica realtà romana, sprizza napoletanità da tutti i pori. Il modo in cui parla, le movenze, le battute, gli accenti. Un manuale di filosofia napoletana. Forse un po’ cupa, ma meravigliosa e intensa, - È stata la mano di Dio
Come dimenticarlo? L’ultimo film del Premio Oscar è un’esplosione di napoletanità. L’atmosfera che si respirava negli anni ’80 quando il Napoli di Maradona “scioglieva ‘o sanghe rind’ ‘e ‘vvene” è palpabile. Una Luisa Ranieri che ha sconvolto e ricostruito le regole della sensualità femminile partenopea. Un umorismo puntuale, sottile, che nasconde sempre un pizzico di tristezza, di malinconia e di perversione: se non avete ancora visto questo capolavoro, correte subito a vederlo. Non ve ne pentirete.
