Pane, tavola e… superstizione a Napoli

Il pane a tavola non va capovolto, un rito dovuto alla superstizione che trae le sue origini, tra il sacro ed il profano.

Tradizioni e Curiosità
Articolo di , 12 Lug 2024
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Se siete a seduti a tavola e  notate un pezzo di pane capovolto nell’apposito cestino scommettiamo al 100% che non vi trovate a Napoli. Eh si perché, nella tradizione partenopea tutti sanno che il pane ha una sua precisa collocazione a tavola e che va rispettata a tutti i costi, per un napoletano il pane, infatti, non va mai capovolto.

Perché il pane a tavola non va capovolto

Questa tesi, come spesso accade per le superstizioni popolari, ha una matrice che mescola  il sacro e profano e che proviene da molto lontano. Se parliamo sotto l’aspetto sacro, il pane in tavola simboleggia per la religione cristiana, il corpo di Cristo, pertanto capovolgerlo significherebbe mettere Cristo a faccia in giù. Se invece parliamo sotto l’aspetto profano, la credenza partenopea vuole che il pane capovolto porti sventure nelle case di chi compie questo incauto gesto, pertanto va evitato assolutamente se non si vuole essere oggetto di sventure.

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Al mix del sacro e profano c’è inoltre una spiegazione storica molto interessante che vede nel gesto di capovolgere il pane un atteggiamento di disprezzo. Tale gesto fu, infatti, applicato dai fornai francesi del XV secolo costretti a fornire questo alimento  ai boia per ordine del re Carlo VII. I fornai in segno di protesta offrivano a questi assassini un pane  di pessima qualità che distinguevano da quello buono capovolgendolo.

Pane e scaramanzie a Napoli

Al pane sono inoltre legate numerose scaramanzie, un buon napoletano sa, infatti, che a tavola esso deve essere abbondante, non importa se non si riesce a consumare, un napoletano ha sempre una soluzione in fatto di riciclo.

Il pane raffermo infatti si può trasformare in pane da tostare per le bruschette, oppure  usare all’interno delle minestre, si può triturare e trasformare in pan grattato (di solito  a farlo sono donne di vecchio stampo) si usa per i giorni successivi come ingrediente per le polpette e dulcis in fundo se si è costretti a buttarlo a malincuore lo si fa dopo averlo baciato, eh si perché a Napoli buttare il pane è qualcosa veramente di grave per questo con un bacio sembra quasi si chieda il perdono nel gesto che si sta compiendo.

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Una risposta a “Pane, tavola e… superstizione a Napoli”

  1. Andrea ha detto:

    anche in Toscana la stessa cosa

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