“Da Vinci” e costituisce l’avanguardia in materia di chirurgia robotica.
I robot in sala operatoria siamo abituati a vederli solo in qualche episodio di Star Trek, a considerarli fantascienza, specialmente in Campania, dove le immagini dell’ospedale di Nola delle scorse settimane erano tutt’altro che avveniristiche.
Invece in uno dei più congestionati e problematici ospedali napoletani, il Cardarelli, è stata eseguita con successo una complicata operazione proprio utilizzando un robot.
L’apparecchiatura in questione porta un nome impegnativo: si chiama “Da Vinci” e costituisce l’avanguardia in materia di chirurgia robotica.
Grazie al suo utilizzo l’equipe chirurgica robotica guidata dal dottor Gianluca Guggino ha portato a termine con successo una complicata operazione di lobectomia polmonare per tumore maligno.
Nel mondo attraverso i robot nel 2016 sono stati compiuti oltre 13.000 interventi e la cifra è destinata a crescere in modo esponenziale.
I primi passi in questo campo furono mossi al principio degli anni ‘80, grazie ad un progetto sperimentale elaborato dalla NASA. Da allora la tecnologia è progredita in maniera incredibile, fino a rendere possibile un intervento come quello andato a buon fine al Cardarelli.
Non si è trattato affatto di un caso isolato, visto che il Gruppo Robotico Inter-Ospedaliero (GRIO), coordinato dal dr. Guido De Sena, costituito da medici del Policlinico Federico II, Pascale, Monaldi e Cardarelli, ha eseguito già 500 interventi.
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