‘O pazzariello, uno showman tra le strade di Napoli
Tra l’imbonitore e il cabarettista, ‘o pazzariello è una delle figure popolari partenopee più care ai napoletani.
Tra l’imbonitore e il cabarettista, ‘o pazzariello è stato un personaggio che ha caratterizzato, per lungo tempo, il commercio nelle strade cittadine napoletane. Addentrandosi nelle strade del centro storico di Napoli, fino agli inizi degli anni ’50 del XX°, era facile imbattersi in capannelli di persone che osservavano divertite lo spettacolo “improvvisato” di un ometto, rivestito con abiti sgargianti, che con battute salaci e simpatiche canzoni promuoveva le mercanzie di un commerciante, ‘o padrone, che lo aveva assunto proprio per attirare l’attenzione dei potenziali clienti.
‘O pazzariello, un personaggio con quasi trecento anni di storia
Tra le figure popolari partenopee, particolarmente care ai napoletani, non può non essere annoverato ‘o pazzariello, un mestiere antico, di epoca settecentesca, tramandatosi fino alla metà del ‘900, che univa “l’arte” dell’arrangiarsi, con vere e proprie doti da showman
dell’interprete, con le quali, l’antesignano degli artisti di strada, riusciva a trattenere le persone che passeggiavano in città.
Un vero e proprio teatro allestito in strada, un variegato cabaret che ‘o pazzariello metteva in scena al fine di convincere le persone ad acquistare “gli ottimi e scontati prodotti del padrone”.
Era accompagnato da una orchestra “’o cuncertino”
Ed eccolo che, accompagnato da una piccola ma rumorosa orchestrina, “’o cuncertino”, formata da tamburi, piatti ed altri strumenti della tradizione partenopea (come triccheballacche, putipù, scetavajasse), l’arguto artista, indossando una finta ma pomposa divisa da grande ufficiale borbonico, con marsina, panciotto rosso, spalline dorate, calze a vista e calzando una vistosa feluca, imbastiva un simpatico spettacolo, tra passi di danza e spiritose filastrocche, spesso impugnando, insieme all’immancabile bastone dorato, i prodotti del bottegaio committente, come vino o pasta.
Quale era la frase caratteristica del pazzariello?
Lo spettacolino esordiva con una frase del tipo: “Uommene, femmene, gruosse e piccerille, nobele e snobele, ricche e puverielle … s’è aperta ‘na cantina nova, dinto a ‘o vico,attaccato a ‘o pustiere, ‘e rimpetto a ‘o pezzaiuolo, addò se venne ‘o vino ‘e Gragnao e ‘o russo d’’o
Vesuvio … a doie grana a caraffa … attenziò, battagliò, è ascito pazzo ‘o padrone”. Sovente la fama e la bravura dei pazzarielli era tale che erano invitati anche a sagre e a cerimonie dove potevano esibire tutto il loro vasto repertorio.
Totò “pazzariello” nell’Oro di Napoli
Tra gli altri, indimenticabile l’interpretazione del pazzariello di Totò che, nel film l’Oro di Napoli, di Vittorio De Sica, promuovendo ‘a puteca (una salumeria) declamava: “Attenzione…battaglione…è asciuto pazzo o’ padron… È una brava persona…è padrone di
una pasta di sostanza… quando l’avrete mangiata…vi riempirete gli intestini e la panza…”
Ai nostri giorni, tra influencer e tiktoker che imperversano nella Rete, chi potrebbe resistere alla bravura del pazzariello?