Quanti modi di dire pronunciamo, giorno dopo giorno, senza neppure rendercene conto? Molti di più di quanti pensiamo.

Utilizziamo infatti quotidianamente un gran numero di espressioni codificate, di difficile comprensione, se non precedentemente conosciute. E lo facciamo con i nostri simili, ben coscienti del fatto che, con quasi assoluta certezza, questi ultimi abbiano stipato al sicuro, dentro di sé, il significato di tali frasi. Si tratta di un codice, non poi così segreto, che si amalgama al nostro lessico di base al punto tale da farne parte inscindibilmente. I margini dell’uno e dell’altro sono così fumosi da risultare un tutt’uno, rendendo impossibile comprendere dove termini il primo e inizi il secondo.

Tra le innumerevoli frasi in questione, ce n’è una abbastanza particolare, come d’altronde lo è la maggior parte di esse.
Quest’ultima corrisponde a “Nun se lassa cu ‘e mmane si nun se piglia cu ‘e pier“.

Nun se lassa cu ‘e mmane si nun se piglia cu ‘e pier

L’espressione in questione, Nun se lassa cu e mmane si nun se piglia cu e pier, è molto nota nel napoletano.

Rappresenta un modo di dire particolarmente figurativo. Infatti, letteralmente la frase intende dire “Non si lascia con le mani se non si prende con i piedi“.

Il suo significato è però molto più sottile. Il napoletano infatti utilizza un’immagine visiva per esprimere un concetto che visivo non lo è. Si rivolge questo modo di dire a una persona che sa sempre come ottenere un vantaggio, anche in situazioni che appaiono alquanto svantaggiose.

Difatti, se la suddetta decide di lasciare un’opportunità (lasciarsi con le mani), è sicuramente soltanto dovuto al fatto che è già certa di averne un’altra dietro l’angolo (prendersi coi piedi). Chi  lascia con le mani perché poi riesce a prendere coi piedi è un soggetto che è dotato di grandi agganci, non soltanto fisici. Ed è inoltre in grado di sfruttarli tutti per i suoi personali fini.