National Geographic sceglie il Parco Archeologico Marino Sommerso di Baia per un documentario speciale di «Drain Mediterranean» diretta da Dougal Jerram. La troupe di otto persone è stata supportata dal Centro Sub Campi Flegrei diretto da Enzo Maione.
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177 ettari di superficie sommersa, scoperti gradualmente a partire dal 1920. Una vera e propria miniera di archeologia nel golfo di Pozzuoli. Stiamo parlando dell’antica città di Baia che, a causa del bradisismo, è oramai da secoli inabissata.
Dopo i primi ritrovamenti di reperti archeologici (sculture, elementi architettonici, fistule aquarie con bolli imperiali) avvenuti in occasione di lavori al porto, gli scavi sono proseguiti negli anni successivi ed oggi il Parco Archeologico Sommerso di Baia rappresenta un sito unico nel mondo.
Sott’acqua si può ammirare una strada basolata, i resti del ninfeo dell’imperatore Claudio, sculture di pregio, la incredibile villa dei Pisoni, tabernae, resti di peschiere e moli, pavimentazioni a mosaico ancora intatte.
Uno spettacolo straordinario, oggi visitabile con immersioni guidate, del quale le immagini riescono solo minimamente a rendere l’idea.