Napoli, la Galleria Umberto pronta a rinascere: accordo siglato
Il salotto della città, la Galleria Umberto, è pronto a rinascere: siglato l'accordo per il recupero. Ecco i punti chiave del progetto.
Nella giornata di martedì 2 agosto 2022 è stato siglato l’accordo per il recupero della Galleria Umberto tra tra Prefettura di Napoli, Comune di Napoli, Camera di Commercio, Banca Intesa Sanpaolo, Unione industriali di Napoli, Confesercenti Campania e Confcommercio Napoli, Università Federico II, Soprintendenza archeologica di Napoli e Sidief spa.
Ma quali sono i punti chiave del progetto? Restauro della pavimentazione, installazione della videosorveglianza, interventi di pulizia e decoro urbano nonché iniziative per incrementare la sicurezza, sia in orario diurno sia in orario notturno.
Napoli, assunzioni al Comune: martedì 9 agosto il bandoRestauro Galleria Umberto, i punti chiave dell’accordo
L’accordo prevede:
- il restauro della pavimentazione, con un investimento di 1 milione e 800mila euro dai fondi del Patto per Napoli, con inizio dei lavori entro il primo trimestre del 2023
- interventi di manutenzione sulla cupola di copertura, vittima di frequenti infiltrazioni
- una postazione della polizia locale a presidio della Galleria, in un immobile messo a disposizione dalla Sidief, attiva dalle 8 alle 20
- una postazione per la vigilanza notturna
- misure per la pulizia e attività di animazione culturale
La soddisfazione di Manfredi
Molto soddisfatto il sindaco Manfredi, che ha dichiarato: “È un giorno importante perché si conclude un percorso che vede una serie di interventi per la Galleria che rappresenta il salotto della città. C‘è un intervento pubblico molto importante perché il Comune ristrutturerà tutta la pavimentazione e faremo interventi significativi sulla copertura e inoltre ci occuperemo anche della gestione della vigilanza con la presenza dei vigili urbani nel periodo diurno“.
Rispetto alla mancata firma da parte dei condomini privati, il primo cittadino ha commentato: “Credo che fosse giusto ci fosse una compartecipazione, ma hanno scelto diversamente, per fortuna c’è il contributo di Banca Intesa Sanpaolo e di alcune associazioni e per il momento va bene cosi, ma speriamo che in futuro vada meglio”.