Napoli, 500 bare in piazza del Plebiscito: che succede?
Morti sul lavoro, 500 bare simboliche di protesta nel cuore di Napoli.
Piazza Plebiscito, cuore pulsante della città di Napoli, ha dato vita ad un’imponente e commovente forma di protesta. Davanti al maestoso Palazzo Reale e alla splendida Basilica di San Francesco da Paola, 500 bare di cartone sono state disposte con rigore e dignità, formando un cimitero temporaneo. Questo atto di commemorazione e denuncia è stato organizzato dalla sigla sindacale Uil, per far eco alle voci silenziose delle vittime delle morti sul lavoro.
Piazza del Plebiscito, le 500 bare di protesta
Giovanni Sgambati, segretario Uil Napoli e Campania, ha pronunciato parole cariche di dolore e determinazione: “Non possiamo permettere che la vita dei lavoratori sia sacrificata sull’altare del profitto. Ogni morte sul lavoro è una tragedia che potrebbe e dovrebbe essere evitata.”
Sanremo 2025, parte il toto-nomi sui conduttori: due napoletani tra i favoritiLa protesta non è stata solo un tributo alle vite perdute, ma anche un appello urgente per un cambiamento significativo. La Uil ha sollevato questioni cruciali, chiedendo un aumento del numero di ispettori per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e la creazione di una Procura specializzata nelle morti sul lavoro, per garantire giustizia e responsabilità.
Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere l’opinione pubblica: “Queste bare non sono solo simboli, ma sono un grido d’allarme. Dobbiamo tutti alzarci e dire ‘abbastanza è abbastanza’. Nessuna vita dovrebbe essere sacrificata sull’altare del profitto.”
L’evento ha attirato l’attenzione su una realtà dolorosa e spesso trascurata. Con già 30 morti sul lavoro registrate nei primi mesi del 2024 nella sola Campania, è chiaro che c’è un urgenza immediata di azione. La protesta a Piazza del Plebiscito a Napoli è stata un momento di unione e solidarietà, un richiamo alla consapevolezza e alla responsabilità di tutti nel garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso dei diritti fondamentali dei lavoratori.