Lo sciaraballo, il mezzo di trasporto del passato citato da Mario Merola e Alberto Angela

Alla scoperta di un mezzo di trasporto del passato, ancora presente grazie al suo ricordo

Arte e Cultura
Articolo di , 19 Gen 2022
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Lo ha citato Mario Merola nella sua celeberrima canzone Zappatore.

Felicissima sera
A tutte ‘sti signure ‘ncravattate
E a chesta cummitiva accussi allera
D’uommene scicche e femmene pittate
Chesta è ‘na festa ‘e ballo
Tutte cu ‘e fracchisciasse ‘sti signure
E’ i’ ca so’ sciso ‘a coppa sciaraballo
Senza cerca’ o permesso abballo i’ pure.

Meraviglie di Alberto Angela, come rivedere la puntata dedicata ad Ercolano e Pietrarsa

Ne ha parlato Alberto Angela su Rai 1 nella puntata della sua trasmissione Meraviglie in visita al Museo di Pietrarsa di Portici.

Stiamo parlando dello sciaraballo.
Ma cosa significa questa simpatica parola appartenente al dialetto campano?

Lo sciaraballo

Lo sciaraballo è un ricordo del passato, un’eco lontana tutt’oggi presente nella sua memoria.
Gli sciaraballi erano un mezzo di trasporto pubblico facenti parte della storia povera campana. Ci si sta riferendo infatti a uno strumento modesto che era perciò destinato alla grande fetta del popolo napoletano più povera.

La storia dello sciaraballo

Coloro i quali non erano ricchi possidenti, infatti, utilizzavano lo sciaraballo per i propri spostamenti, spesso per muoversi dal centro della città verso le zone più limitrofe di quest’ultima, che gli stessi erano soliti abitare, in quanto più modeste e di campagna, quindi più abbordabili economicamente. Ne viene di conseguenza il fatto che gli sciaraballi fossero largamente utilizzati e sempre molto affollati, vista la predominanza di povertà campana dell’epoca.
E al mezzo in questione era stato dato appunto il nome di sciaraballo, un vocabolo quindi palesemente molto peculiare, che col napoletano si sposa perfettamente, ma che nasce in realtà ben fuori dallo Stivale.
Pare infatti che il termine sciaraballo nasca in realtà dal francese. Più precisamente deriverebbe da Char- à bancs, vale a dire “carro dotato di panche in legno, trainate da animali”, tipicamente equestri.
E da ciò è ancor più chiara la natura dimessa che il veicolo aveva.
Ne consegue che, con l’evolversi della società, legato all’arricchimento di quest’ultima e al progresso tecnologico, lo sciaraballo è stato pian piano messo da parte e sostituito.
I mezzi di trasporto da traino, infatti, sono stati gradualmente accantonati. E gli animali, dunque, sono stati conseguentemente liberati da un carico letterale e concettuale troppo ingente da sostenere.
Lo sciaraballo ha perciò lasciato il posto a veivoli più moderni dopo il primo decennio del 1900, quali a esempio il tram, il filobus e infine l’autobus.

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