Umili testimoni del tempo che fu, ma sempre idonei a svolgere la funzione per la quale furono installati, all’interno di Palazzo San Giacomo esistono ancora dei nettasuole.
Durante l’Ottocento non doveva essere semplice tenere pulito il palazzo dei Ministeri del regno delle Due Sicilie. Non esistevano ancora macchine lava-asciuga pavimenti e detergenti concentrati disinfettanti, igienizzanti e sciogli sporco; inoltre il largo del Castello – all’incirca lo spazio che oggi comprende anche l’attuale piazza del Municipio – non era completamente lastricato.
Nelle giornate di pioggia, quindi, dipendenti e visitatori rischiavano di insozzare il pavimento di austeri uffici ed eleganti sale con la fanghiglia attaccata alla suola delle loro scarpe.
Il problema fu affrontato utilizzando anche nel palazzo ministeriale un sistema diffuso di, come diremmo oggi, contenimento del danno: sui pianerottoli della scalinata principale furono installate delle lamine metalliche ancorate al pavimento. Bastava sfregare più volte la suola di ciascuna scarpa sul taglio superiore dell’aggeggio per raschiare via la fanghiglia.
Alcuni di quei nettasuole sono sempre al loro posto, trascurati, dimenticati ma sopravvissuti allo scorrere del tempo e come un malinconico ricordo del lodevole servizio svolto, mostrano con orgoglio il taglio consumato dall’antico sfregare delle suole.
L’articolo è tratto dal sito del Comune di Napoli