“L’allucco”: lo stratagemma napoletano per farsi ascoltare
Vi hanno mai alluccato in testa? Forse ve lo siete meritato, forse no. Capire cosa significa, forse, potrà aiutarvi a destreggiarvi con l'allucco.
Da distinguere bene dall’allocco, non si può fare a meno di sentire un’allucco se si passeggia per la città di Napoli.
Questo può essere indirizzato a qualcuno, e dunque avere ad oggetto un nome, oppure può essere una valvola di sfogo per una pressione accumulata per troppo tempo. E ancora, può essere un improperio oppure un rimprovero vero e proprio.
Il significato di “Allucco” a Napoli
L’allucco è lo strillo. Si potrebbe tradurre banalmente così in lingua italiana. Ma come ben sappiamo, la nostra lingua con poche lettere esprime ben più significati rispetto a quanto sembra fare. L’allucco, infatti, è una vera e propria misura in decibel dello strillo lanciato.
"Chi se cunfida cu' 'n'amico se trova cu' nu nemico", la morale del detto partenopeoNapoli e l’allucco
Dopotutto, nel dopoguerra, Napoli aveva la densità abitativa più alta in Europa e la situazione ad oggi non è che sia cambiata così tanto. E la città, ha sempre alluccato. L’allucco diventa, altresì, l’unico modo per farsi sentire da qualcuno che non ti ascolta. In un luogo molto caotico, come è la nostra città, l’allucco costituisce un modo immediato e veloce per riuscire a cogliere l’attenzione del nostro interlocutore.
Ma questo ci porta, giocoforza, a considerare e collocare questa necessità su un piano più alto, socio politico se vogliamo. In una città che non si sente ascoltata dalle sue istituzioni, che si sente in gran parte tradita e abbandonata dalla classe politica, teoricamente chiamata a difenderne gli interessi, quale altro modo ha un napoletano di farsi sentire, se non alluccando?
E Luciano De Crescenzo, nel suo spettacolare film 32 Dicembre, sposta l’asticella ancora più in alto. Quando non ti ascolta più nessuno, né attorno a te, né sopra di te, a chi puoi rivolgerti se non direttamente a Dio? E Luciano De Crescenzo scrive e mette queste magnifiche parole in bocca a Riccardo Pazzaglia ed Enzo Cannavale:
– Volevo dire che si spara per protesta, avete capito? Siccome lassù ci sta qualcuno che non ci sente bene, allora più rumore si fa e meglio è!
– Ma lassù dove? A Milano?
– No, no a Milano, in cielo, là in cielo.
– Ah in cielo? Ah è duro d’orecchi? Adesso diciamo che il Padreterno è sordo?
– No: non è sordo ma è distratto.