“Piazza Dante era bloccata, son rimasta imbottigliata per un’ora e più. Ah sei nervoso? Non parliamone stasera, buon riposo!” – Una madre logorata dal lavoro e dal traffico torna a casa e scopre i malumori di un marito alle prese con la piccola che proprio non vuol addormentarsi. Questo è quanto recitava il testo di una canzone di Federico Salvatore, che avrebbe poi proseguito dedicando ingiurie alla pseudo-famiglia che lo circondava.
Il traffico fa letteralmente “uscire pazzi” i napoletani. E la ZTL? Pure. Soluzioni? Per ora non resta altro che quella periodica attitudine, tutta partenopea, a ridiscutere le proprie abitudini nel momento della collisione con le partiche della moderna civiltà . Come fu per il casco obbligatorio sul “cinquantino”, così sarà anche stavolta. Ce lo auguriamo.
Tuttavia il problema permane nel presente e prospetta un certo appassimento delle attività commerciali (piccole e grandi) localizzate nel centro storico. L’improvvisa chiusura di strade ed accessi al centro storico ha provocato la reazione di commercianti ed esercenti della zona che a ragione lamentano una certa perdita. Viandanti, automobilisti, trasportatori, fornitori non hanno certo gradito l’improvvisa rete di divieti e percorsi alternativi. Quelli che vengono dalla provincia poi lamentano l’impossibilità di accedere alle vicinanze dello specifico luogo ricercato e l’obbligo di abbandonare il veicolo al punto X per poi raggiungere insieme ad altri pedoni il punto Y. La ZTL non ha avuto l’accoglienza desiderata, anzi diciamo pure che costituiva un desiderio solo per una certa parte della popolazione: quella direttamente interessata perchè abitava ed abita i luoghi ora inibiti alla circolazione automobilistica e quelli che si domandano da tempo perchè “cose del genere” non siano ammissibili in questa città . Magari dopo una sbirciata estiva a grandi e medie città europee.
Certo sostituire un’abitudine con un’altra non è semplice. Soprattutto se il dispositivo di ricezione è un incallito “lubrificatore” dei meccanismi abituali. Qualcosa però andava fatto, al di là di calcoli e strategie politiche. Da qualche punto bisognava attaccare la spirale di miserie e lassismo che avvolge la città . Insomma l’interventismo del sindaco De Magistris è stato valutato positivamente da molti napoletani “desiderosi” delle sapute e risapute novità from all over the world. La città ora si aspetta tanto, in termini di servizi sussidiari specialmente. Il piano varato a palazzo S. Giacomo prevede un significativo aumento delle corse dei bus e delle metropolitane (quella collinare in particolare) ed il nuovo tariffario Taxi che consentirà spostamenti nelle zone del centro storico, di Chiaia, di Mergellina a prezzi ridotti e fissi (circa 6-8 euro). Certo prima di vedere Piazza Dante “imbiancata” da colonne di auto come “l’ingiallita” 5th Av. di New York ne scorrerà di acqua. Con la speranza che porti con sè ed in fretta (e nelle migliori condizioni) i detriti dei malumori degli “oppositori”. L’occasione è ghiotta, si chiama “risveglio”, va a nozze con “attività “, insieme figliano “novità “. L’alternativa è lo stato dormiente.
Articolo scritto da Gianluca Guarino
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