La tradizione natalizia della pasticceria napoletana

I dolci sono i padroni indiscussi della tradizione culinaria partenopea durante le festività natalizie

Cucina
Articolo di , 23 Dic 2011
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Foto Shutterstock

Padroni indiscussi della tradizione culinaria partenopea durante le festività  natalizie sono certamente i dolci. Zeppole, struffoli e mostaccioli sono soltanto alcune delle leccornie con le quali si chiuderanno i diversi cenoni delle feste.

Zeppole

Le Zeppole, ad esempio, parenti strette delle graffe, venivano considerate dolci per i poveri per la semplicità  dei loro ingredienti. Soltanto pasta a base di farina, acqua latte ed anice, insomma, per dare origine ad una delle leccornie dolciarie più richieste durante le sante festività.

Sapori e tradizioni: speciale Natale con gli struffoli Napoletani

Struffoli

Gli struffoli, palline di pasta realizzate con farina, uova, burro, zucchero e aromi, rappresentano uno dei simboli del Natale. Fritti nell’olio o nello strutto, questi gustosi gnocchetti dolci hanno bisogno di riposare almeno per due ore. Terminata la frittura, la pasta va avvolta con miele caldo e decorata con pezzi di cedro e confetti colorati. Originari della Magna Grecia, gli struffoli, originariamente, venivano chiamati “loukoumades”. Nel Salento questi dolci vengono soprannominati “Purceddruzzi”, mentre antichi trattati romani discorrono anche di struffoli alla romana.

Mostaccioli e roccocò

Padroni incontrastati della tavola nostrana sono anche i classici mostaccioli e roccocò. I primi, romboidali e ricoperti di cioccolato, sono ripieni da una morbida pasta intrisa di miele e frutta candita. Il nome ha origine dalle antiche tradizioni contadine che usavano il mosto per addolcire quest’afrodisiaco miscuglio. I secondi, invece, affondano le proprie radici nella tradizione francese, che soleva denominarli “rocaille” per via della forma simile ad una conchiglia arrotondata. Nato dal mescolamento di mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie varie, questo biscotto, una volta cotto al forno, viene ammorbidito nel vermouth o nel marsala. La sua preparazione, secondo alcuni antiche manoscritti, risalirebbe al 1320 ad opera delle monache del Real Convento della Maddalena.

MARIA ANNA FILOSA

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2 risposte a “La tradizione natalizia della pasticceria napoletana”

  1. Lo Guarracino ha detto:

    Io ho già messso 2 cihli e non abbiamo ancora cominciato !

    Buon Natale a tutti i lettori di questo blog 🙂

  2. Juany ha detto:

    Grazie mille!!!. Il tuo blog è bellissimo….

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