Alla ricorrenza detta di “Ognissanti” che cade il 1 novembre, segue quella dedicata al “giorno dei morti” il 2 novembre dove e’consuetudine recarsi al cimitero per visitare i propri cari estinti. Secondo la credenza popolare, nella notte tra il 1 e il 2 novembre le anime dei defunti tornano dall’ aldilà, ed il viaggio che li separa dai vivi è lungo e faticoso, infatti era usanza lasciare in cucina un secchio o un vaso d’acqua per farli dissetare.
I dolci dei morti simboleggiano i doni che i defunti portano dal cielo e contemporaneamente l’offerta di ristoro dei vivi per il loro lungo viaggio. Un modo per esorcizzare la paura dell’ignoto e della morte. In Campania si usa preparare il “torrone dei morti“, così denominato in onore di Antonio Casanova, un torrone morbido a base di cioccolato. Oltre al classico gusto alla nocciola, ci sono molte varianti come quella immancabile al caffè. Questo torrone proprio perché morbido e cremoso è conosciuto anche come “muollo” per sottolineare la consistenza.
I torroni di piccole dimensioni vengono chiamati “morticelli“, probabilmente perché la forma ricorda quella di una cassa da morto. Ricordiamo i torroncini di mandorle e zucchero, detti anche “ossa ‘i muort“, che vengono realizzati spezzettando le mandorle, e insieme allo zucchero e all’acqua si cuociono in un tegamino. Si presentano caramellosi ed hanno la forma di un bastoncino.
Famose sono, poi, le “Rame di Napoli” che, pur essendo di origini catanesi, non mancano di certo nelle pasticcerie in questo periodo. È un dolce speziato che ha la consistenza di un muffin con glassa di cioccolato. Nelle varianti più moderne è stata introdotta una farcitura di Nutella, marmellata di arance o confettura di albicocca. Ad impreziosire le tavole in questi giorni non ci sono solo dolci ma anche un frutto la “Melagrana” che matura a novembre e detto anche “frutto dei morti”. Per la fede cristiana è considerato un frutto sacro, emblema della rinascita.
In questo triste giorno addolciamoci un po’ e corriamo ad acquistare questi golosissimi dolci per noi e perché no, anche per i nostri defunti seguendo la tradizione.
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