La Torre del Palasciano e il suo fantasma, l’imponente costruzione a due passi da Capodimonte

Chi era Ferdinando Palasciano? Perché il suo fantasma vaga ancora fra le mura della torre?

Arte e Cultura
Articolo di , 28 Ago 2024
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Foto Annunziata Buggio

Chi era Ferdinando Palasciano? Perché il suo fantasma vaga ancora fra le mura della torre?

Al civico 53 di Salita Moiariello, nasce incastonata nella splendida collina di Miradois, a due passi da Capodimonte, l’imponente Torre del Palasciano, visibile da molti punti della città, il cui sguardo di pietra sembra tuffarsi nello scenario del Golfo di Napoli, proponendo spettacolari suggestioni all’imbrunire.

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La torre del Palasciano, una costruzione molto particolare

Concepita come villa di dimora di Ferdinando Palasciano, risulta essere una costruzione architettonica molto particolare, vicina allo stile Neogotico e Rinascimentale in voga tra la seconda metà dell’Ottocento e di chiara ispirazione fiorentina; infatti ricalca nelle forme, lo storico Palazzo della Signoria.

Ferdinando Palasciano nato a Monopoli il 13 giugno del 1815, fu in vita un uomo energico: prima medico e chirurgo, il cui pensiero ispirò la futura nascita della Croce Rossa Internazionale, poi eccelso politico e parlamentare del Regno di Napoli.

Nato a Capua da padre pugliese e da madre campana, poté contare su una buona educazione e fortuna, in quanto il padre risultava essere segretario comunale e riuscì a garantirgli gli studi. Ferdinando, dotato di mente brillante conseguì tre lauree in pochissimi anni: Lettere e Filosofia, Veterinaria e Medicina. Il suo impegno umanitario come medico e come uomo gli costò un anno di carcere, in quanto aveva disobbedito agli ordini del generale Carlo Filangieri che pretendeva di lasciare sul campo di battaglia i nemici, senza prestar nessuna cura. Ma Ferdinando Palasciano, fedele al giuramento di Ippocrate, decise di opporsi e di prestare assistenza agli avversari e per questo condannato. Le sue idee furono alla base della Convenzione di Ginevra nel 1864 e diedero vita al pensiero ispiratore della moderna Croce Rossa ma il suo nome non fu mai scritto nei documenti ufficiali, lasciando il merito di questa affermazione così alta, ai soli Svizzeri.

Un uomo illustre raramente citato, se non per la sua splendida torre, da cui trae nome.

La sua villa concepita come torre fortificata, fu eretta nella seconda metà del XIX secolo come dimora privata, per sua volontà e di sua moglie Olga Vavilow, su un fondo agricolo di oltre 28 moggi, acquistato grazie agli eredi del famoso medico Domenico Cutugno. Il fondo comprendeva alcune strutture, come un tempio e due bellissimi giardini di delizie con frutteti rigogliosi.

I lavori di costruzione furono affidati all’architetto Antonio Cipolla e furono ultimati nel 1868, utilizzando pietre di tufo ricavate a loro volta da preesistenti costruzioni; la villa possiede un impianto quadrangolare posto su due piani. Lo stile fonde principalmente i due gusti in voga nell’eclettismo architettonico dell’epoca, il Neogotico e il Rinascimentale, con la Torre Palumbo visibile in molti punti della città, alta ben cinque piani e in origine possedeva molte stanze affrescate.

Il giardino rappresenta la vera ricchezza della dimora, ben curato come voleva il Palasciano e dove al centro fu collocato un obelisco in piperno grigio, sul quale sono incisi i nomi di illustri personaggi della cultura napoletana. Oggi, l’intero complesso storico è stato in buona parte recuperato e ospita abitazioni private mentre la torre restaurata è sede di un rinomato B&B Torre di Rò.

La vita di Ferdinando Palasciano fu intensa e costellata di molti avvenimenti storici, tra cui la profonda amicizia con Giuseppe Garibaldi da cui si evince una corrispondenza epistolare scoperta di recente, custodita al Museo di San Martino.

I suoi ultimi anni furono segnati da una forma di demenza senile che lo condusse alla morte il 28 Novembre del 1891. Oggi è sepolto nel Cimitero di Poggioreale nel Quadrato degli Uomini Illustri di Napoli.

La leggenda del fantasma di Ferdinando Palasciano

Il dottor Palasciano, consapevole che dopo la morte avrebbe perduto il suo angolo di paradiso terrestre e della vista spettacolare che godeva nella sua splendida torre, che mai lasciò anche a seguito dell’amata moglie, pare che decise di rimanervi anche dopo morto.

La leggenda narra che il suo fantasma benevolo e discreto, giri indisturbato fra le mura della sua dimora e che prediliga la vista panoramica dalla sua stanza preferita; altri residenti affermano che non abbia mai lasciato il Moiariello, dove pare che sia stato avvistato più volte a passeggiare fra quelle belle salite che portano alla sua torre, il tutto con spirito sereno.

Curiosità: Nella stessa abitazione nel 1905, successivamente alla morte di Palasciano, abitò lo scultore italiano Filippo Cifariello noto localmente perché fu accusato di un grave delitto, quello della prima moglie, accoltellata in una pensione di Posillipo.

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3 risposte a “La Torre del Palasciano e il suo fantasma, l’imponente costruzione a due passi da Capodimonte”

  1. Oliviero Manna ha detto:

    Numerose testimonianze dicono di aver incontrato uno strano personaggio vestito in maniera strana che la domenica si reca alla vicina Chiesetta del Moiariello attigua alla Torre del Palasciano. Pare che sia stato visto entrare nella Chiesa e poi sparire sull’Altare. Nessuno infatti l’ha mai visto uscire dalla Cappella. Alcuni dicono che possa essere il fantasma di Palasciano che era abituato la Domenica ad andare a pregare. Chissà.

  2. Oliviero Manna ha detto:

    Testimoni dicono che il fantasma di Palasciano, la domenica mattina si veda entrare nella Cappella del Moiariello, la vecchia Chiesa dove era abituato ad andare a pregare. Si dica che molti l’hanno visto entrare e nessuno lo vede uscire. Qualcuno dice che ha visto un uomo entrare e sparire sull’Altare.

  3. RAFFAELE SAVINO ha detto:

    Mio zio Gaetano Basile,marconista dell’aeronautica,in visita a casa mia , alla vista della torre, mi ha raccontato che durante la seconda guerra mondiale, in alcuni spazi della torre furono installate apparecchiature radio e che la stessa fungeva da una specie di torre di controllo per il vicino aeroporto di Capodichino. Notizia sicura in quanto mio zio vi aveva prestato servizio:

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