La storia di Napoli tramite la mappa cartografica Lafréry

Arte e Cultura
Articolo di , 14 Apr 2021
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Antoine Lafréry, noto anche come Antonio Lafreri, è stato un grande incisore e cartografo francese. Nato a Salins nel 1512, si trasferì a Roma nel 1540. La sua opera più importante fu l’Atlante di Lafréry. Quest’ultimo venne pubblicato a Roma nel 1570 e rappresenta una delle prime raccolte organiche di mappe geografiche mai stampate.

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La mappa della città di Napoli

 

L’uomo si occupò anche della zona partenopea nei suoi lavori certosini. Riprodusse infatti la città di Napoli, stampando la mappa cartografica che la riguarda nel 1566. E per questa imponente impresa chiese l’aiuto degli altri grandi cartografi italiani dell’epoca, vale a dire Battista Agnese, Donato Bertelli, Ferando Bertelli, Giovani Francesco Camocio, Paolo Forlani, Giacomo Gastaldi e  Antonio Salamanca. E collaborò con Étienne Dupérac, che incise quella che risulta essere la più grande raffigurazione di Napoli nel sedicesimo secolo.

 

La mappa è un’incisione su due rami, della dimensione totale di ottocentotrentadue millimetri per cinquecentodiciotto. È firmata con il monogramma SP, Stefano Du Pérac, italianizzazione del nome dell’incisore. Quest’ultimo è collocato in un riquadro presente nell’angolo inferiore destro, e intrecciato a un cadùceo. In una targa a sinistra vi è il titolo, il nome di Antonio Lafreri, il suo monogramma, e la data alla quale risale la mappa.

 

Poiché Napoli è notevolmente rilevante, la tavola è suddivisa in ben sette itinerari. Ciò per motivi di spazio e di leggibilità. E per quest’ultima ragione, una targa nel basso presenta una rubrica che consta di 74 numeri di riferimento, sebbene due di essi siano ripetuti, per cui in toto vi sono ben 76 numeri.

 

La zona rappresentata va dal Ponte della Maddalena, dalla strada per Poggioreale e dal borgo di Sant’Antonio Abate a est, dalla collina di Capodimonte a nord, e dalla chiesa di Santa Maria di Piedigrotta a ovest.

 

E i lavori del Lafréry, tra cui per l’appunto quello dedicato al capoluogo campano, sono esposti al Museo di San Martino a Napoli.

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