La storia di Giuseppe Moscati, il medico santo di Napoli
La storia di Giuseppe Moscati, medico, fisiologo e accademico italiano. Beatificato da papa Paolo VI nel 1975 e canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 1987, fu definito "medico dei poveri"
La vita e gli studi
Giuseppe Moscati nacque il 25 luglio 1880 a Benevento, settimo tra i nove figli del magistrato Francesco Moscati e di Rosa De Luca, dei marchesi di Roseto.
Nel 1881 la famiglia Moscati si trasferì a Napoli, dove Giuseppe frequentò prima il ginnasio poi il liceo presso il Vittorio Emanuele, conseguendo, con voti brillanti, la licenza liceale nel 1897, all’etá di appena 17 anni. Pochi mesi dopo, cominciò gli studi universitari presso la facoltà di medicina dell’Ateneo partenopeo.
Omaggio alla memoria di Bud Spencer al Social World Film FestivalIl 4 agosto 1903, Giuseppe Moscati si laureò in medicina e qualche mese più tardi risultò primo al concorso per coadiutori all’ospedale degl’Incurabili, a Napoli. Inizia lì la sua missione, organizza l’ospedalizzazione dei colpiti di rabbia e, mediante un intervento personale molto coraggioso, salva i ricoverati nell’ospedale di Torre del Greco, durante l’eruzione del Vesuvio nel 1906.
Il lavoro agli Incurabili
Negli anni successivi Giuseppe Moscati consegue l’idoneità al servizio di laboratorio presso l’ospedale di malattie infettive ” Domenico Cotugno “. Nel 1911 prende parte al concorso pubblico per sei posti di aiuto ordinario negli Ospedali Riuniti e lo vince in modo clamoroso. Si succedono le nomine negli ospedali e poi, in seguito, arriva la nomina come primario. Durante la prima guerra mondiale è direttore dei reparti militari negli Ospedali Riuniti. A questo ” curriculum ” ospedaliero si affiancano le diverse tappe di quello universitario e scientifico: dagli anni universitari fino al 1908, il Moscati è assistente volontario nel laboratorio di fisiologia; dal 1908 in poi è assistente ordinario nell’Istituto di Chimica fisiologica. Consegue per concorso un posto di studio nella stazione zoologica. In seguito viene nominato preparatore volontario della III Clinica Medica e preposto al reparto chimico fino al 1911. Contemporaneamente, percorre i diversi gradi dell’insegnamento.
Celebre e ricercatissimo nell’ambiente partenopeo quando è ancora giovanissimo, il professor Moscati conquista ben presto una fama di portata nazionale ed internazionale per le sue ricerche originali, i cui risultati vengono pubblicate in varie riviste scientifiche italiane ed estere. Queste ricerche da pioniere, che si concentrano specialmente sul glicogeno ed argomenti collegati, assicurano al Moscati un posto d’onore fra i medici ricercatori della prima metà del nostro secolo.
Non sono tuttavia le sue doti geniali ed i successi clamorosi che suscitano la meraviglia di chi lo avvicina. Più di ogni altra cosa è la sua stessa personalità che lascia un’impressione profonda in coloro che lo incontrano, la sua vita limpida e coerente, tutta impregnata di fede e di carità verso Dio e verso gli uomini. Il Moscati è uno scienziato di prim’ordine; ma per lui non esistono contrasti tra la fede e la scienza: come ricercatore è al servizio della verità e la verità non è mai in contraddizione con se stessa né, tanto meno, con ciò che la Verità eterna ci ha rivelato. L’accettazione della Parola di Dio non è, d’altronde, per il Moscati un semplice atto intellettuale, astratto e teorico: per lui la fede è, invece, la sorgente di tutta la sua vita, l’accettazione incondizionata, calda ed entusiasta della realtà del Dio personale e dei nostri rapporti con lui. Il Moscati vede nei suoi pazienti il Cristo sofferente, lo ama e lo serve in essi. È questo slancio di amore generoso che lo spinge a prodigarsi senza sosta per chi soffre, a non attendere che i malati vadano a lui, ma a cercarli nei quartieri più poveri ed abbandonati della città, a curarli gratuitamente, anzi, a soccorrerli con i suoi propri guadagni. E tutti, ma in modo speciale coloro che vivono nella miseria, intuiscono ammirati la forza divina che anima il loro benefattore. Così il Moscati diventa l’apostolo di Gesù: senza mai predicare, annuncia, con la sua carità e con il modo in cui vive la sua professione di medico, il Divino Pastore e conduce a lui gli uomini oppressi e assetati di verità e di bontà. Mentre gli anni progrediscono, il fuoco dell’amore sembra divorare Giuseppe Moscati. L’attività esterna cresce costantemente, ma si prolungano pure le sue ore di preghiera e si interiorizzano progressivamente i suoi incontri con Gesù sacramentato.
Quando, il 12 aprile 1927, Giuseppe Moscati muore improvvisamente, stroncato in piena attività, a soli 46 anni, la notizia del suo decesso viene annunciata e propagata di bocca in bocca con le parole: ” È morto il medico santo “. Queste parole, che riassumono tutta la vita del Moscati, ricevono oggi il suggello ufficiale della Chiesa.
Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 16 novembre 1975
Fonte Vaticano
Ho letto con interesse l’articolo su Giovanni Moscati, ma alla fine quando scrivete “Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 16 novembre 1975” credo ci sia un errore, poiché Giovanni paolo Ii divenne papa nel 1978.
Si grazie, un piccolo refuso, che provvediamo a correggere.
Anche nel suo testo c’è un errore, è Giuseppe e nonGiovanni Moscati.
Ho letto ma non mi sembra ci sia scritto Giovanni.. Ma bensì Giuseppe…
Ho appena letto con interesse l’articolo il Papa che ha beatificato Moscati e’ Paolo VI.
Un Apostolo moderno che onora la dimensione dell’uomo con la sua fede in Dio
SCUSATE SI PARLA DI BEATIFICAZIONE MA NON SI PARLA DI SANTIFICAZIONE PRIMA SI E BEATI POI SI DIVENTA SANTI