Il PR delle discoteche a Napoli è una vera e propria professione. Almeno una volta nella vita i napoletani si sono cimentati in questa attività .
Un fantasma in ogni vicolo. Leggende da una Napoli inedita“A Napoli fai il rappresentante, il cantante o il PR” si sentiva dire in giro.
Con l’espressione PR, public relation, si fa riferimento a colui che cura le pubbliche relazioni per una discoteca, quindi tutto ciò che ruota intorno a pubblicità , organizzazione, musica… ecc.
Il boom si è avuto negli anni ’90, quando la discoteca era di moda e non passava giorno della settimana in cui non c’erano decine di locali aperti con serate di ogni tipo. Oggi si registra qualche differenza in quanto la tendenza va verso bar e baretti del centro.
Agli albori di questa attività i flyers, più comunemente detti presentazione, erano protagonisti assoluti. Venivano distribuiti con un timbro o una firma identificativa del PR, e a fine serata si conteggiavano, modello spoglio elettorale, per valutare i risultati ed effettuare i relativi pagamenti.
Per chi ha cominciato all’inizio degli anni ’90, quando non erano ancora così diffusi i cellulari, era classico acquistare schede telefoniche e mettersi ai telefoni pubblici e fare decine e decine di telefonate.
Poi si è passati all’utilizzo di programmi gratuiti di invio sms di massa, subito andati in disuso per l’eccessivo utilizzo. Rapidissimo il passaggio dalle e-mail ai social network.
I guadagni all’inizio erano molto alti, si riuscivano a guadagnare anche 12.000 delle vecchie lire a persona: questo vuol dire che se un pr riusciva a portare 100 persone in un locale, poteva portare a casa anche 1 milione e 200 mila lire. Alcuni di loro, in quegli anni d’oro, sono riusciti a comprarsi case, auto e a fare la bella vita.
Oggi non è più così, ma quali sono i motivi? Analizziamoli insieme.
come tutte le cose…passano di moda. ci sono troppi p.r e ormai la gente ha tanti e tanti altri modi oltre ai p.r per essere sempre aggiornato sulle varie serate in discoteca.
ciao grande napoli
Quoto pienamente fa … si può dire che a Napoli ci sono più PR che potenziali clienti! 🙂