Il Museo delle carrozze di villa Pignatelli: le vetture e gli attrezzi

Arte e Cultura
Articolo di , 19 Mar 2021
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Il Museo delle carrozze si trova all’interno di villa Pignatelli. Si tratta di un’ex dimora nobiliare ubicata lungo la Riviera di Chiaia. L’hanno abitata da diverse famiglie nobiliari come l’Acton, la von Rothschild e la Pignatelli. La principessa Rosina, poi, donò l’immobile allo Stato italiano nel 19952.

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Il Museo delle carrozze è allestito all’interno della palazzina Rothschild, al tempo usata come scuderia. Al suo interno sono esposte trentaquattro carrozze e calessi di produzione italiana, inglese e francese della fine dell’800 ed inizi del ‘900 ed è corredata da una consistente raccolta di finimenti, morsi e fruste. Sono delle preziose donazioni volte alla famiglia Pignatelli da parte di nobili europei. Tra i nomi dei donatori spiccano quelli del marchese di Civitanova Mario D’Alessandro, del marchese Spennati, del conte Dusmet e del conte Leonetti di Santojanni.

Il viaggio in carrozza

Negli anni del Grand Tour i lunghi viaggi venivano effettuati con la diligenza di linea, la quale era il mezzo più economico di trasporto e che dava diritto a uno posto insieme ad altri sette viaggiatori. L’uso di queste vetture era regolato da severe regole: non erano ammessi cani a bordo ed era vietato fumare senza l’autorizzazione degli altri passeggeri. La partenza era fissata in giorni prestabiliti e il percorso era regolato da soste prefissate, meglio definite come “poste”. Qui si cambiavano i cavalli, si smistavano le merci e si acquistavano i biglietti. I viaggiatori potevano rinfrescarsi nelle osterie e nei vari punti di ristoro, i quali però si trovavano in condizioni igienico-sanitarie fatiscenti.

 

La scomodità delle vetture era così elevata che Chopin nel 1829 affermò in una lettera indirizzata alla famiglia: “nelle diligenze prussiane ci si sente stritolati come pepe in un macinino”. Mozart, inoltre, nel 1780 scrisse al padre di soffrire di atroci dolori al fondoschiena per la durezza dei sedili.

 

Chi desiderava spostarsi più comodamente e autonomamente poteva noleggiare una carrozza di posta o usare la propria chiedendo in prestito la cavalleria di posta o l’ausilio dei postiglioni o anche l’aiuto di un vetturino.

Le vetture

Il Museo delle carrozze è molto attrezzato perché vanta diversi modelli d’epoca del XIX secolo molto differenti tra loro. Le vetture variano nella formazione in base sia alla collocazione geografica sia al periodo in cui venivano adoperate per i viaggi. Osserviamo la descrizione di alcuni esempi più frequenti all’interno del plesso museale.

  • Hunting break: è un tipo di carrozzeria formato da un legno molto pesante, solitamente usato per le battute di caccia. Viene attaccato a quattro cavalli oppure in pariglia, dipende dalla grandezza. Il suo marchio di famiglia è l’alloggiamento che ha ospitato fucili, selvaggina, riserve e anche cani.
  • Break: questo veicolo è stato messo in uso verso la prima metà dell’ottocento e deriva dalla carrozza Wagonette. Veniva usata per le gite in famiglia e in campagna. Era dotata di sospensioni a molle e trasportava sei persone sistemate vis-à-vis nella parte centrale.
  • Phaeton: il suo nome è di derivazione classica. Richiama quello di Fetonte, figlio di Apollo e di Climene, il quale rischiò di bruciare la terra dopo averla avvicinata troppo con il carro del Sole. È una carrozza sportiva molto veloce ed aperta a quattro grandi ruote, con tiro ad uno o due cavalli.
  • Phaeton Mail: è una vettura di origine inglese ideale per le gite in campagna e per i lunghi viaggi. Diventa nell’arco di breve tempo la carrozza di eccellenza per trasportare grandi personaggi politici, funzionari e finanzieri nonché le dame più raffinate. Composta con quattro ruote con mantice anteriore, si differenzia dalla semplice Phaeton perché non ha il passaggio di ruota e gli assali sono invece collegati dalla “fleche”, ossia un codone di legno a forma di tridente.
  • Mylord: è una carrozza dalle dimensione ridotte usata sia a Parigi sia a Vienna. Generalmente scura, variava tra le tonalità del verde e del blu. Era rivestita con un interno foderato in pelli e tessuti capitonné.

Gli attrezzi del Museo delle carrozze

All’interno del Museo delle carrozze sono esposte diverse tipologie di attrezzi provenienti dall’Europa. Scopriamo nel dettaglio la loro struttura e le loro funzione!

  • La bilancia e i bilancini: la bilancia è la barra trasversale in legno montata davanti alle carrozze a quattro ruote per l’attacco di due cavalli a pariglia. Le bilance si classificano in bilance fisse, attaccate all’avantreno delle carrozze da pariglia, e bilance mobili dette anche volate, agganciate alla testa del timone per l’attacco dei cavalli di volata. La bilancia fissa è dotata di quattro pomelli detti funghi, intorno ai quali si attaccano le tirelle del finimento per l’attacco a collana. Può presentare bilancini fissi o mobili per l’attacco pettorale. La bilancia mobile può essere di tipo inglese a tre pezzi o continentale. Un solo pezzo rigido costituisce la continentale e con un semplice sistema di aggancio veniva affibbiata adoperando la testa del timone.
  • La tromba: si tratta di uno strumento musicale dritto senza pistoni che è di solito in tonalità di DO. È un accessorio finalizzato a segnalare a distanza la presenza della carrozza sulla strada, ad indicare le manovre ai vari veicoli sulla strada e a richiedere alla posta il cambio dei cavalli. La tromba veniva collocata in una custodia in cuoio o in vimini.

Fotografie scattate da Emanuela Francini

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