Il babà ha origini nobili. A testimoniarlo le molte cronache del tempo che indicano Stanislao Leszazinski, re di Polonia dal 1704 al 1735, l’artefice di uno dei dolci più amati del territorio. Dopo averlo detronizzato, gli affidarono il Ducato di Lorena. Annoiato dalla gestione di un piccolo feudo, si avvicinò all’arte e alla cultura che gli dava non pochi grattacapi. Per questo chiedeva ai propri pasticcieri che gli preparassero sempre dolci nuovi.
La fantasia, però, in questi ultimi scarseggiava. Per tale motivo gli veniva continuamente propinato il “kugelhupf, un dolce tipico fatto con farina finissima, burro, zucchero, uova e uva sultanina, unito al lievito di birra, che dava una consistenza soffice spugnosa alla pasta. Stanco dei continui rifiuti che seguivano ai suoi progetti e agli orribili intrallazzi datigli dai propri pasticcieri, l’ex sovrano si era dato all’alcol. Poichè gli inverni erano molto freddi, egli aveva trovato, tra tutte le bevande che assumeva, una che gli dava forza e vigore: il rhum un’ acquavite derivata dalla canna da zucchero, importata dalle Antille.
Una sera, stufo dell’ennesima porzione del pastoso dolce, lo scaglio verso la bottiglia di rhum che era adagiata a pochi metri dalla sua poltrona. Ad un tratto il dolce, intriso del liquido rovesciatosi, assunse un rassicurante colore ambra e un profumo inebriante iniziò a diffondersi tutt’intorno. Stanislao l’assaggio e ne rimase estasiato. Il dolce fu chiamato dallo stesso “Babà “, in onore di Alì babà , protagonista del celebre racconto tratto da “Mille e una Notte“, libro che il sovrano amava leggere. Il celebre dolce fu portato, nella sua celebre forma di fungo, dai “monsù”, chef che prestavano servizio presso le nobili famiglie napoletane.
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Beh, una storia incredibile. Spiace però sapere che il dolce partenopeo per eccellenza abbia origini non napoletane!
P.S. Questo blog è bellissimo. Complimenti!